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Biblioteche

Missione: arrivare ai non lettori (tra biblioteche e progetti editoriali)

di Camilla Pelizzoli notizia del 9 dicembre 2016

Le statistiche sulla lettura in Italia le conosciamo tutti: il 42% dei cittadini del nostro Paese ha letto almeno un libro lo scorso anno, il resto rientra nella categoria dei Non lettori. Insieme eterogeneo che il nostro sistema editoriale (e prima ancora educativo) non sembra riuscire a comprendere e «catturare», così da interessarlo e incuriosirlo abbastanza e fargli prendere un libro in mano (per divertimento o per formazione). Eppure si tratta di un aspetto che non è possibile ignorare; ed è per questo che le iniziative per presentare la lettura in modi sempre nuovi, o anche solo per far arrivare i libri laddove prima non c’erano, sono così importanti. Da #ioleggoperché a quelle delle singole biblioteche, ogni gesto è fondamentale. Proprio queste iniziative sono state raccontate e promosse durante l’incontro Arrivare ai non lettori (tra letti di notte, giri d’Italia e librerie), a cura delle Biblioteche di Roma, oggi 9 dicembre alle 13.

Le Biblioteche di Roma sono il più grande sistema bibliotecario nazionale e si compongono di una rete di 39 biblioteche disseminate sul territorio romano. Molte sono le attività di promozione della lettura condotte all’interno del sistema bibliotecario della città, dalle attività per i bambini e le famiglie, spaziando dalla fascia 0-3 fino al pubblico degli adolescenti, a quelle per gli adulti. Fondamentale, per ogni biblioteca, è la presenza dei circoli di lettura, gruppi di lettori forti che animano le attività di promozione della lettura e che spesso sono il motore propulsore di molte iniziative. I lettori dei circoli, però, sono già forti consumatori di libri e di cultura. Come arrivare ai non lettori, cioè a quegli utenti, che secondo le indagini Istat, non leggono neanche un libro l’anno? La questione è molto sentita, come ci conferma Paola Gaglianone, Commissario per la gestione provvisoria «Sistema delle Biblioteche Centri Culturali», già Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'lstituzione: «questo è il vero problema della promozione della lettura, il fatto che spesso si parla a persone che sono già lettori abituali; per questo è necessario cambiare l’impostazione stessa delle biblioteche, virando sempre più sul sociale, per raggiungere quante più persone possibili. Dagli sportelli di ascolto a quelli multiculturali, sono molte le “strategie” che possono rendere la biblioteca luogo di incontro, di formazione e di informazione, su problemi che apparentemente non hanno legami diretti con la lettura, ma richiamano comunque le persone in biblioteca. Un percorso impegnativo, che però ritengo sia la strategia giusta per arrivare ai non lettori». Il tutto senza lasciare da parte la scuola, «risorsa primaria, un settore fortissimo perché significa rivolgersi non solo agli studenti, ma anche ai loro genitori. Per questo abbiamo pensato alla bibliocard family, che con 20 euro annuali vale per tutta la famiglia», conclude Paola.

Le Biblioteche di Roma si interrogano dunque sul tema; e durante l’incontro una serie di esperienze «virtuose» sono state illustrare, insieme ad alcuni protagonisti dell’attività di promozione della lettura. Maria Teresa Carbone, giornalista, autrice e traduttrice, cofondatrice del Circolo di lettura Monteverdelegge, e rappresentante del Forum del Libro; Carla Campus e Carmelo Calì (tra i protagonisti anche del programma professionale), librai e animatori culturali di Libri&Bar Pallotta a Ponte Milvio e ideatori della fortunata iniziativa Libri a mollo; Marco Zapparoli, della casa editrice marcosymarcos, ideatore di Letti di notte, festa del libro in tutta Italia e non solo, e del Giro d’Italia in 80 librerie, una vera e propria staffetta ciclistica, culturale e ambientale attraverso il nostro Paese.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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