Prima vennero i saloni e le fiere del libro. Torino e Napoli con la sua Galassia Gutenberg. Poi fu la volta dei festival. Il primo Salone di Torino è del 1987, Napoli è del 1990. Festivaletteratura di Mantova e Chiaroscuro di Asti sono rispettivamente del 1997 e del 1996. Quasi dieci anni intercorrono tra i due generi di eventi: saloni e fiere del libro, i festival letterari (ma non solo letterari) a cui è dedicato questo numero estivo del «Giornale della libreria». [...] Assistiamo a un doppio percorso nello
spazio di curvatura delle manifestazioni. Da un lato il mixare libro/lettura (e presentazioni e autori e librerie del festival) ad altre forme di consumo culturale: teatro, danza, performance d’arte, mostre e poi gastronomia (cibi e vini). Dall’altro la presa in prestito della formula da quotidiani e periodici: il festival di Internazionale e quello itinerante della Repubblica delle idee ne rappresentano i casi più noti. I festival – ed è l’altro aspetto che emerge dalle pagine di questo numero, pur con i pochi dati disponibili – intercettano più di saloni e fiere un pubblico di deboli lettori o di non lettori. E pongono sul tavolo la necessità di riflettere sull’investimento in manifestazioni e quello in infrastrutture per la lettura: biblioteche, librerie. Fascinati da un autore o da un tema che si è ascoltato e vissuto in un festival si torna spesso (troppo spesso) in città e paesi privi di biblioteche o di librerie. Un altro aspetto importante portato in luce da queste pagine è la capacità dell’editoria (la prima industria culturale del Paese) di rappresentare il «primo anello della catena del valore» di molte altre industrie culturali. Con i festival la connessione diventa evidente rispetto al turismo culturale e al suo indotto. Anche questo fa di un’industria culturale una moderna industria culturale, che favorisce tutti i processi di innovazione. Ma che allo stesso tempo pone la domanda su dove e come investire. E a partire da quali dati disponibili.
spazio di curvatura delle manifestazioni. Da un lato il mixare libro/lettura (e presentazioni e autori e librerie del festival) ad altre forme di consumo culturale: teatro, danza, performance d’arte, mostre e poi gastronomia (cibi e vini). Dall’altro la presa in prestito della formula da quotidiani e periodici: il festival di Internazionale e quello itinerante della Repubblica delle idee ne rappresentano i casi più noti. I festival – ed è l’altro aspetto che emerge dalle pagine di questo numero, pur con i pochi dati disponibili – intercettano più di saloni e fiere un pubblico di deboli lettori o di non lettori. E pongono sul tavolo la necessità di riflettere sull’investimento in manifestazioni e quello in infrastrutture per la lettura: biblioteche, librerie. Fascinati da un autore o da un tema che si è ascoltato e vissuto in un festival si torna spesso (troppo spesso) in città e paesi privi di biblioteche o di librerie. Un altro aspetto importante portato in luce da queste pagine è la capacità dell’editoria (la prima industria culturale del Paese) di rappresentare il «primo anello della catena del valore» di molte altre industrie culturali. Con i festival la connessione diventa evidente rispetto al turismo culturale e al suo indotto. Anche questo fa di un’industria culturale una moderna industria culturale, che favorisce tutti i processi di innovazione. Ma che allo stesso tempo pone la domanda su dove e come investire. E a partire da quali dati disponibili.
|
Indice testuale
Più istruita, più colta, più aperta
Intervista a Ricardo Franco Levi
p.4
Una mappa per trovare i lettori
di Giovanni Peresson
p.6
Un festival di proposta e di esplorazione
di Antonio Lolli
p.8
Chi ha lingua passa il mare
di Alessandra Rotondo
p.10
Da Barolo a Lucca. Oltre i confini del libro
di Marco Pondelli
p.13
Turismo culturale
di Sandro Pacioli
p.15
Dialoghi e prospettive
di Camilla Pelizzoli
p.17
Fieramente lettori
di Elisa Molinari
p.20
I live della notizia
di Piera Ernani
p.22
Intervista a Ricardo Franco Levi
p.4
Una mappa per trovare i lettori
di Giovanni Peresson
p.6
Un festival di proposta e di esplorazione
di Antonio Lolli
p.8
Chi ha lingua passa il mare
di Alessandra Rotondo
p.10
Da Barolo a Lucca. Oltre i confini del libro
di Marco Pondelli
p.13
Turismo culturale
di Sandro Pacioli
p.15
Dialoghi e prospettive
di Camilla Pelizzoli
p.17
Fieramente lettori
di Elisa Molinari
p.20
I live della notizia
di Piera Ernani
p.22