
Che il non book abbia assunto un peso preponderante nei fatturati delle librerie indipendenti e soprattutto di catena è ormai uno scenario attuale. Quaderni, taccuini, penne e oggettistica varia e collaterale rispetto al prodotto libro trovano sempre più spesso posto vicino alla cassa, un modo semplice e redditizio per non sacrificare spazio ai libri e garantirsi al contempo margini che i libri non permettono. Margini che sono ancora più alti quando è la catena stessa a produrre il proprio merchandising come nel caso del Libraccio o di Mondadori.
Guadagni paralleli al libro, insomma, ma che al libro non erano legati che per il fatto di condividere lo stesso spazio commerciale. Giunti, con le sue nuove giftcard (non più anonime tesserine ma veri e propri oggetti) distribuite nella catena delle Giunti al Punto, si ripropone invece di fare del non book uno strumento di promozione del libro.
«Il buono d’acquisto è abitudine diffusa ormai in tutte le merceologie da diversi anni – spiega Jacopo Gori, Direttore generale Giunti al Punto –. Questo progetto vuole spingersi un po’ più in là. Tre anni fa abbiamo iniziato a declinare le classiche tessere in tanti soggetti e tagli per renderlo un oggetto sempre più personalizzato. Da lì il passo è stato naturale e a marzo abbiamo lanciato le nuove giftcard con un buon successo di critica, a quanto ci dicono i nostri librai».
L’idea è semplice: trasformare penne, specchietti (in alto), portamonete e portacarte in veri e propri buoni d’acquisto che, una volta passati in cassa, permettono di pagare i libri acquistati come se fossero carte prepagate.
In un periodo di crisi dei consumi generali e nel quale l’incognita del libro digitale pesa come un macigno sulle librerie quello ipotizzato da Giunti è un modo, se non altro nuovo per il nostro Paese (ricordiamo che negli States è già da qualche tempo attivo Google Wallet, un servizio che permette agli utenti per usare il proprio cellulare come una carta di credito alla cassa) per integrare il business tradizionale del libro.
«La filosofia di fondo delle Giunti al Punto è che il libro debba essere un oggetto d’uso quotidiano. Per questo abbiamo cercato di creare oggetti che si portano sempre con sé. Siamo inoltre convinti che, benché lo spazio per il non book in libreria sia cresciuto molto, questa non possa (e non debba) trasformarsi in un negozio high-tech o di oggettistica. L’acquisto dell’oggetto deve essere, per quanto possibile, aggiuntivo rispetto a quello del libro. Riteniamo che le giftcard vanno in questa direzione perché, anche se il cliente preferisse l’oggetto, insieme ad esso gli acquista anche un credito da sfruttare con gli acquisti successivi».