È scoppiata in Francia una contestazione che coinvolge Harlequin – storico marchio dedicato al romance popolare, oggi parte di HarperCollins France – accusato da traduttori, traduttrici e associazioni di categoria di aver avviato un passaggio strutturale verso la traduzione automatica con post-editing umano.
Secondo quanto riportato da Actualitté, tra la primavera del 2024 e l’autunno del 2025 numerosi traduttori e traduttrici che collaboravano regolarmente con Harlequin avrebbero ricevuto la comunicazione della risoluzione dei loro contratti. In alcuni casi, la prosecuzione del rapporto sarebbe stata proposta solo a fronte di un cambio di ruolo:
non più traduzione integrale dei testi, ma revisione e post-editing di traduzioni generate da sistemi di intelligenza artificiale.
Il nuovo modello prevederebbe l’esternalizzazione a Fluent Planet, agenzia di servizi linguistici incaricata di gestire il flusso dei testi tradotti automaticamente e successivamente revisionati. Le associazioni dei traduttori, a partire dall’ATLF (Association des traducteurs littéraires de France), parlano di un cambiamento strutturale che inciderebbe sulla professione, denunciando una riduzione dei compensi, tempi di lavorazione più stretti e, in alcuni casi, il passaggio a forme contrattuali più penalizzanti.
Il caso ha suscitato particolare attenzione anche per il ruolo storico di Harlequin nel mercato editoriale francese. Per decenni, la casa editrice ha rappresentato per molte traduttrici una fonte di lavoro continuativa, con volumi elevati e scadenze regolari, pur a fronte di compensi inferiori alla media del settore. Secondo le associazioni dei traduttori, la chiusura simultanea di numerose collaborazioni produce effetti simili a un licenziamento collettivo, ma avviene senza indennizzi o protezioni, perché i traduttori sono lavoratori autonomi.
Interpellata da Actualitté, HarperCollins France respinge l’idea di una sostituzione del lavoro umano con l’IA. L’editore afferma che nessuna collana Harlequin è tradotta esclusivamente tramite sistemi automatici e che l’intervento umano resta centrale nel processo. I test avviati con Fluent Planet vengono presentati come una risposta al calo delle vendite di alcune collane storiche e alla necessità di mantenere prezzi di copertina molto bassi, soprattutto nel digitale, dove alcune serie sono vendute a 4,99 euro.
Fluent Planet, dal canto suo, sottolinea che l’intelligenza artificiale viene utilizzata come strumento di assistenza e non come sostituto del traduttore, che resterebbe responsabile della versione finale del testo. L’agenzia, nata nel 2024 dalla fusione di Abaque SAS e Hancock-Hutton, opera in diversi ambiti dei servizi linguistici e collabora con clienti pubblici e privati.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione del modello Harlequin. Dopo il forte radicamento nella grande distribuzione e il successo degli anni Ottanta e Novanta, la casa editrice ha progressivamente spostato il proprio baricentro sull’e-book e sulla serializzazione digitale, anticipando alcune dinamiche oggi diffuse nella romance. L’ingresso nel gruppo HarperCollins, avvenuto nel 2014, ha rafforzato questa strategia, affiancando alle collane storiche nuovi progetti editoriali, formati audio e iniziative di community.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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