In Gran Bretagna cresce il divario tra la passione per i social media e quella per i libri: per far fronte a questo problema, una campagna lanciata dal Sunday Times si propone di far ripartire la pratica del leggere per piacere. Attorno all’iniziativa si è raccolto un gruppo considerevole di autrici e autori celebri, pronti a mobilitarsi per contrastare il crollo dei consumi culturali e incentivare l'abitudine alla lettura.
Secondo dati recenti condivisi dal Times, la popolazione britannica legge più post sui social media che libri, un fenomeno accentuato soprattutto tra le giovani e i giovani adulti, dove i libri a stampa sono usciti dalla top 3 dei testi più letti, superati da «sottotitoli» e «articoli in formato digitale».
Il National Literacy Trust evidenzia inoltre un dato allarmante: la percentuale di bambini e bambine che non leggono mai per piacere è in aumento in tutte le fasce d’età. Un bambino su cinque nella fascia 11-13 anni non prende mai in mano un libro per piacere e uno su otto tra i 5 e i 18 anni non possiede un libro proprio. In più, molti ragazzi e ragazze entrano nella scuola secondaria ancora in fase iniziale nell’apprendimento della lettura, con circa 150.000 casi l’anno in Inghilterra.
Lanciata l’11 ottobre, Get Britain Reading Again è una mobilitazione collettiva che sfida la popolazione britannica a dedicare almeno dieci minuti al giorno alla lettura di un libro di qualsiasi genere per almeno sei settimane consecutive. L’obiettivo è quello di creare una sana abitudine quotidiana al piacere della lettura lontano dagli schermi degli smartphone. A sostegno dell’iniziativa, una schiera di autrici e autori famosi – da Salman Rushdie, Ian McEwan, Chimamanda Ngozi Adichie a J.K. Rowling, David Nicholls, Philip Pullman, Robert Harris, Elif Shafak, Tracy Chevalier, Dolly Alderton, Michael Rosen, solo per citarne alcuni e alcune – che si impegnano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di riscoprire il libro come strumento di formazione, piacere e inclusione sociale. La campagna ha ottenuto il sostegno dal governo, che ha dichiarato il 2026 «Anno nazionale della lettura».
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Un sondaggio condotto su 4.000 adulti del Regno Unito dall’organizzazione benefica The Reading Agency, e riportato dal Times, evidenzia che chi legge regolarmente gode di maggiore benessere psicofisico: il 45% dorme meglio, il 58% si sente più felice, il 35% sperimenta meno solitudine e il 32% soffre meno di ansia o depressione rispetto a chi non legge. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), inoltre, leggere per piacere ha un impatto maggiore sul successo accademico di un bambino rispetto al suo background socioeconomico.
La campagna del Times prevede anche la possibilità di donare libri all’organizzazione benefica Bookbanks, che opera nelle situazioni di povertà tra Londra, Manchester e Norfolk distribuendo gratuitamente, in media, 1.000 libri al mese, metà dei quali sono titoli per bambini e bambine. E ancora, l'iniziativa dà la possibilità di leggere nelle scuole, diventando volontari di Coram Beanstalk, un ente che da cinquant’anni promuove l’insegnamento della lettura tra i bambini e le bambine.
Un invito, dunque, rivolto a lettori e lettrici, genitori, insegnanti, scrittrici e scrittori, istituzioni, a unirsi in un percorso che, con piccoli gesti quotidiani, può risollevare la lettura in un’epoca dominata dall’intrattenimento digitale.
Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.
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