Nel mercato editoriale contemporaneo, la visibilità di un libro dipende sempre più dalle dinamiche algoritmiche delle piattaforme, dall’architettura degli e-commerce, da come guidano e condizionano i comportamenti di consumo online. In questo scenario, uno degli obiettivi più complessi ma strategici per gli editori è riportare l’attenzione del pubblico su quei titoli che, pur conservando piena rilevanza editoriale, finiscono per essere oscurati dalla pressione delle novità o penalizzati da strumenti digitali di ricerca e raccomandazione poco raffinati. Il rischio, sempre più concreto, è quello di un appiattimento dell’offerta culturale e commerciale della casa editrice: si vede solo ciò che è in vetrina, si legge solo ciò che è già noto o quantomeno visibile.
Biblioteller, il motore di raccomandazione sviluppato da DGLine, nasce con l’intento di offrire agli editori una soluzione concreta per rimettere in circolo il valore del proprio catalogo, soprattutto quello a lunga coda, attraverso suggerimenti intelligenti, coerenti e non invasivi. A differenza degli algoritmi più diffusi nelle piattaforme di e-commerce e intrattenimento, che cercano di prevedere le scelte dell’utente esclusivamente in base ai suoi comportamenti pregressi, Biblioteller costruisce connessioni semantiche tra libri, nutrendo di informazioni editoriali rilevanti i suoi algoritmi.
DGLine, d’altronde, è una realtà tecnologica con una lunga esperienza nell’affiancare editori e librerie nella digitalizzazione dei processi, nella gestione dei metadati e nello sviluppo di strumenti digitali per la promozione e la vendita del libro. Dal 2001 lavora con piccole e grandi case editrici per facilitare l’integrazione tra sistemi editoriali e canali di distribuzione, promuovendo la cultura del dato come risorsa strategica. Il progetto Biblioteller, naturale diramazione di questo approccio, è stato sviluppato all’interno del team coordinato da Gregorio Montanari, direttore tecnico, con il contributo del data analyst Enrico Tagliani e del senior developer Tiziano Serlonghi.
Biblioteller mira a suggerire a lettrici e lettori libri che siano contigui, affini, ma non identici a quelli già consultati, evitando la logica invasiva e ripetitiva tipica delle piattaforme commerciali. «Il nostro obiettivo è non perseguitare l'utente con proposte asfitticamente e ossessivamente mirate, come succede nei social o nei marketplace» spiega Montanari. Questo approccio, infatti, che in generale può risultare estenuante per l’utente, è vieppiù controproducente nel contesto librario: «Quello che vogliamo fare è allargare l’orizzonte del lettore, riportando la sua attenzione su titoli correlati ma laterali, dispersi nel prezioso catalogo dell’editore».
Il sistema non si basa sul solo comportamento dell’utente, ma lavora sui metadati editoriali: informazioni descrittive, folder promozionali, abstract e, dove possibile, anche i primi capitoli dei libri. Questo consente di costruire connessioni tra titoli che non sono ovvie ma coerenti, arricchenti.
Montanari racconta che già nel 2020, collaborando con alcuni editori, avevano osservato un comportamento ricorrente: solo un utente su dieci effettua una ricerca attiva sull’e-commerce della casa editrice, gli altri si limitano a cliccare sui titoli in evidenza, in prima pagina: «Ciò significa che gran parte del catalogo editoriale rimane invisibile». Con Biblioteller, l’intento è proprio quello di «togliere la polvere dal catalogo» e valorizzare quei titoli rimasti nascosti.
«Sono libri di cui l’editore ha già pagato IVA e stampa, e che non stanno generando ricavi», sottolinea Montanari. Ma Biblioteller può rivitalizzarli, proponendo percorsi di lettura che partono da nuclei simili e si diramano verso contenuti sempre più ampi, senza restare confinati in una sola categoria. «Ad esempio, un utente che consulta un titolo sulle mappe immaginarie può arrivare a libri di viaggio reali, passando attraverso altri saggi che condividono approcci, visioni, suggestioni».
L'integrazione del sistema è progettata per essere flessibile. «Può agire sotto tre specie: la prima è la più semplice: vedi un libro e sotto ti vengono proposte delle alternative. Tecnicamente, il sito dell’editore manda informazioni al nostro sistema in coerenza con la ricerca dell’utente e riceve in risposta una lista di titoli coerenti da mostrare».
Un secondo utilizzo è legato alla ricerca semantica. L'utente può scrivere, ad esempio, «esiste un libro sulla cucina orientale?» e il sistema, grazie alla capacità di interpretazione del linguaggio naturale, restituisce risultati mirati, superando le rigidità delle classiche ricerche per categoria.
Una terza applicazione riguarda la possibile personalizzazione degli strumenti di comunicazione mirata, come le newsletter: utilizzando le informazioni raccolte attraverso moduli d'interesse o il comportamento di acquisto, Biblioteller può generare suggerimenti personalizzati anche con proposte commerciali ad hoc, ad esempio sconti, bundle, promozioni.
«Questo permette di curare la raccomandazione commerciale senza diventare martellanti. Si possono proporre più alternative, anche con una logica a jolly, non sempre perfettamente coerente con le scelte pregresse e le indicazioni dell’utente, ma potenzialmente efficace proprio perché capace di favorire la serendipità nell’incontro con il libro».
Ma le possibilità d’uso di Biblioteller non si limitano al digitale: il sistema può essere anche integrato in totem fisici all’interno delle librerie, permettendo all’utente di esplorare il catalogo in autonomia e scoprire titoli affini anche in un contesto offline. «È un modo per riattivare il browsing spontaneo tipico della libreria fisica, potenziato dalle logiche di raccomandazione».
Un ulteriore aspetto interessante è legato alla SEO: le schede generate dal sistema, arricchite con contenuti originali (folder, capitoli, informazioni redazionali), migliorano l'indicizzazione del sito. «Non è più l’abstract identico copiato ovunque, ma un contenuto originale, elaborato, che può portare vantaggi anche in chiave di visibilità online». Al momento questa possibilità è solo per gli editori che utilizzano Biblos, la piattaforma di e-commerce di DGLine, ma presto potrà essere implementata anche su infrastrutture terze.
L’attivazione di Biblioteller avviene su richiesta dell'editore, che deve fornire al software l’accesso al proprio catalogo tramite IE-Informazioni Editoriali. DGLine si occupa poi dell'arricchimento semantico e dell'elaborazione dei dati. «Non importiamo tutto per default: ogni progetto è una collaborazione specifica, e ogni volta cerchiamo di migliorare rispetto alla soluzione precedente».
È un utilizzo peculiare e accorto dell’Intelligenza Artificiale, in linea con la valorizzazione del contenuto editoriale perseguita da DGLine. «Per noi l’IA è un assistente, non un decisore. I risultati dipendono da come prepari i dati: è inutile avere un modello potentissimo se l’input è scadente. Serve attenzione, spirito critico e controllo umano costante».
Per maggiori informazioni sul servizio o per richiedere una demo dimostrativa, potete scrivere a segreteria@dgline.it
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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