«È davvero un grande piacere incontrarvi, anche per respirare un po’ di ossigeno culturale»: con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto la delegazione dell’Associazione Italiana Editori in audizione ieri al Quirinale. Con Innocenzo Cipolletta, presidente AIE, i quattro vicepresidenti – Lorenzo Armando (Gruppo Piccoli editori), Renata Gorgani (Gruppo Editoria di varia), Maurizio Messina (Gruppo Accademico Professionale), Giorgio Riva (Gruppo Educativo) – e il comitato di presidenza.
«I vostri interventi, di cui sono grato, raffigurano l’importante, necessaria, affascinante varietà delle vocazioni e dei campi di impegno delle varie case editrici» ha sottolineato Mattarella. «I numeri che poc’anzi lei ha indicato, presidente Cipolletta, sono eloquenti: oltre 5 mila editori, grandi e piccoli. Ecco, vedere in prima fila il rappresentante dei piccoli editori e un grande editore è molto significativo».
Vi è una grande varietà tra le vostre realtà e i vostri operati, ha proseguito il Presidente Mattarella, ma quello che accomuna tutte le vostre case editrici è essere «un presidio di libertà e di promozione di cultura, di promozione dei diritti: una indispensabile condizione per qualunque Paese. Questo presidio di libertà e di diritti, che attraverso i libri si esplica e si realizza, è davvero un elemento costitutivo per la nostra democrazia».
«Settantamila novità, 160 milioni di libri acquistati in un anno – seppure purtroppo con difformità tra diverse aree del nostro Paese, che speriamo vengano superate – sono numeri di grandissimo significato» ha dettagliato Mattarella. «Numeri che dimostrano che gli editori sono elemento di trasmissione di cultura, di crescita, sotto diversi profili: economico naturalmente, ma anche sociale e culturale».
D’altronde, le iniziative prese dagli editori sul piano sociale sono significative e preziose. «Ricordo #ioleggoperché, che in questi anni ha raggiunto 25.000 scuole donando alle loro biblioteche scolastiche 3,7 milioni di libri. È un grande contributo non soltanto alla funzionalità, all’efficienza, alla possibilità di approfondimento offerte agli studenti, ma anche un’esortazione ad avvicinarsi ai libri sempre di più».
Da un lato l’editoria incarna la libertà di espressione, dall’altro postula la difesa del diritto d’autore, ha ricordato ancora Mattarella, sottolineando le preziose misure da parte dell’Unione Europea in questa direzione. «C’è poi un terzo elemento, quello della vicinanza e del sostegno da parte delle istituzioni nella consapevolezza di quanto sia importante per il tessuto del nostro Paese – del suo tessuto civile, sociale, democratico, culturale – la diffusione del libro».
Ma l’editoria è anche un campo aperto all’innovazione, ha ricordato il Presidente Mattarella, «alle grandi opportunità offerte dalla Intelligenza Artificiale. Ancor di più, queste affascinanti novità che si sviluppano, richiedono un grande impulso per la lettura e per i libri e ne rendono sempre più necessario il ruolo».
«Ne è una dimostrazione quanto avviene nell’editoria scolastica e universitaria, con questa tendenza che affiora negli studenti di rivolgersi ad appunti, a sommari, a strumenti che riducono la portata di trasmissione culturale». Non sempre si tratta di tentativi di aggiramento dello sforzo di studio e di preparazione, ha chiarito Mattarella: «C’è pure la difficoltà per molte famiglie di avvicinarsi in maniera efficace e completa alla disponibilità dei libri. È anche questo un tema che richiama il ruolo delle istituzioni, a tutela di un ingrediente indispensabile per la vita del nostro Paese».
«Ieri mattina ho incontrato una platea di numerosi studenti e, pur parlando di agricoltura, mi sono permesso di fare, fuori tema, una deviazione di argomento, sottolineando la tendenza che vi è, con l’utilizzo dei telefonini, a contrarre le parole, ridurle a poche lettere, quasi simboleggiarle. Ora, questo rischio di liofilizzare le parole impedisce al pensiero di esprimersi compiutamente, inibendo tutta la ricchezza espressiva che può trasmettere e può diffondere». Ecco, proprio questo pericolo di sterilizzare il pensiero riafferma l’importanza del libro come «elemento di stimolo all’apprezzare, acquisire e far propria una vera, compiuta capacità espressiva».
Alimentare il pensiero, continua Mattarella, è oggi più rilevante che mai, perché proprio il pensiero è chiamato a governare gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale. E senza un pensiero che si sviluppi adeguatamente e sia in grado di esprimersi appieno, questo governo sarebbe davvero difficile, poiché potrebbe risultare ribaltata la relazione di forza tra la persona e gli strumenti tecnologici in sua disponibilità. «Questo comparto, questo impegno, queste esigenze riguardano il futuro della nostra Italia e devono essere ai primi posti dell’attenzione della vita istituzionale».
«Vorrei concludere, nel salutarvi, ricordando come l’importanza della lettura sia stata illustrata con efficacia da Umberto Eco, scrivendo che chi non legge vive una sola volta, chi legge vive migliaia di anni: era presente quando Caino ha ucciso Abele, quando Renzo ha sposato Lucia, quando Leopardi guardava il colle dell’Infinito». La raffigurazione è efficace, sottolinea il Presidente Mattarella: «Chi legge non vive più a lungo, non vive molte vite, ma certamente vive in maniera piena. Per questo è indispensabile il libro e il sostegno all’editoria e l’attività che voi svolgete».
E quindi «grazie per quanto fate per la cultura del nostro Paese. È davvero un contributo prezioso per la nostra vita».
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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