Pirateria, in USA raggiunto accordo tra industria dei contenuti e provider

Si sgonfia il vento nelle vele dei pirati del Web. A stabilirlo è l’accordo firmato negli USA tra i principali produttori di contenuti digitali, film, musica e tv e i maggiori service provider secondo il quale, chi scarica illegalmente contenuti audio e video protetti dal diritto d’autore, rischierà il rallentamento della velocità della propria banda Internet che potrebbe arrivare, per i più recidivi, fino all’annullamento del proprio abbonamento – come già legiferato in Francia con la discussa legge Hadopi.
Una misura «progressiva» indice di un approccio che vuole essere più educativo che repressivo se è vero che la maggior parte di chi effettua download illegali non li percepisce a monte come tali. Prima di arrivare al rallentamento e alla neutralizzazione della propria connessione, comunque verranno inviati all'utente una serie di avvertimenti direttamente dai provider e, solo se non ci saranno riscontri, avranno corso le misure sopra indicate.
Una svolta che giunge dopo anni di lotte tra i detentori dei diritti e i provider e che, secondo il New York Times, potrebbe essere stata influenzata dalla recente fusione tra i colossi Comcast, leader nella distribuzione via cavo, e l'emittente televisiva Nbc.
E in Italia? Come noto sono in discussione le misure proposte dall’Agcom sulla tutela del diritto d’autore anche se gli animi sembrano essersi placati dopo la delibera con lo schema di regolamento che ha dato il via a una consultazione pubblica.
Positiva la reazione della Fimi, il cui presidente, Enzo Mazza, ha spiegato che: «Il mercato della musica digitale è in forte crescita ma non ancora in grado di sopperire alla crisi del settore tradizionale, per questo diventa fondamentale creare un terreno fertile attraverso il quale nascano nuove opportunità in grado di entrare fortemente in concorrenza con la pirateria, vera spina nel fianco di tutta l’industria creativa mondiale».