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Mercato

Usa: calo delle vendite nei primi 6 mesi del 2016. Ma gli audiolibri decollano

di Antonio Lolli notizia del 22 novembre 2016

Attenzione, controllare i dati.

I dati dell’Association of American Publishers sono chiari. Negli Stati Uniti, nei primi sei mesi del 2016 si conferma il segno meno delle vendite di libri e altri prodotti editoriali, già rilevato nel 2015. E questo nonostante i segnali positivi di crescita dei mesi di aprile, maggio e giugno (come il +6,7% di vendite nei canali trade registrato a giugno). È importante precisare che questa analisi, pubblicata dall’AAP, si basa sui risultati di 1.200 editori statunitensi e riguarda i ricavi complessivi degli editori derivanti dalle vendite alle librerie, ai grossisti, agli store online e direct-to-consumer. Il primo aspetto è il calo generalizzato del 3,4% di questi ricavi nella prima metà dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2015, con un fatturato complessivo di 5,37 miliardi di dollari. Le categorie considerate nell’analisi comprendono il settore Adult (narrativa, saggistica, testi di carattere religioso), il settore bambini e ragazzi, i testi scolastici e universitari e le pubblicazioni professionali.
Le vendite del settore Adult nei canali trade hanno generato un giro d’affari per gli editori di 2,11 miliardi di dollari, con un calo del 2,8% rispetto ai primi sei mesi del 2015, mentre quelle del settore bambini e ragazzi sono cresciute dello 0,9% con un fatturato di 689, 3 milioni di dollari. Ma uno dei risultati più interessanti è quello ottenuto dai testi di carattere religioso: +10,4% rispetto al 2015, con un picco in particolare nel mese di giugno. Una reazione forse alla complessa situazione politica e sociale della realtà (non solo americana) di oggi?
Se analizziamo le vendite dei diversi formati nei canali trade possiamo osservare un aumento sia per i tascabili che per gli hardcover (rispettivamente dell’8,8% e dello 0,9%). In notevole calo invece le vendite degli e-book: -20,0% rispetto alla prima metà del 2015, con ricavi pari a 579,5 milioni di dollari. Il risultato migliore è ottenuto dagli audiolibri scaricabili (downloaded audio), con un +32,3% e ricavi per 126,7 milioni di dollari. Per gli audiolibri il picco di vendite si è registrato nel mese di giugno (+54,6%). Un vero e proprio boom.
Confrontando i risultati dei primi sei mesi del 2016 con quelli del 2011, si può notare che, se da un lato gli e-book oggi hanno più o meno la stessa quota di mercato del 2011 (19,2% nel 2016 contro  il 18,0% nel 2011), dall’altro, l’incidenza degli audiolibri è raddoppiata (5,0%  contro il 2,5% del 2011).
Il segno meno caratterizza i ricavi ottenuti dalle vendite di testi e materiali scolastici: -2,1% per quelli destinati al segmento k-12 (sigla con cui negli Usa si definisce l’insieme degli anni scolastici che precedono la formazione superiore) e -5,9% per quelli relativi ai corsi di studio superiori.
Una diminuzione ancora più significativa è stata ottenuta dalle pubblicazioni di carattere professionale (testi giuridici ed economici e pubblicazioni tecnico-scientifiche). Le vendite hanno infatti registrato un -23,1% rispetto al 2015 (in questo ultimo caso sono stati confrontati i dati di vendita dei primi sei mesi del 2016 con i primi tre dell’anno precedente).

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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