Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Mercato

Tra dialetti e province. Le tendenze della narrativa italiana

di Antonio Lolli notizia del 30 maggio 2017

L’attenzione ai temi sociali e di attualità è ormai un aspetto caratterizzante della produzione narrativa italiana. Lo si può osservare camminando tra gli scaffali di una libreria o scorrendo l’elenco dei vincitori dei principali premi letterari. 

Si tratta di una tendenza che abbiamo già avuto modo di evidenziare anche in altri segmenti della produzione editoriale, come per esempio quella per ragazzi. Recentemente in un articolo sul Giornale della libreria (Tra attualità e divulgazione, marzo 2017) abbiamo sottolineato il grande successo tra i giovani del tema delle migrazioni, dalle esperienze di accoglienza alla quotidianità degli abitanti delle zone interessate dai flussi migratori, prima fra tutte l’isola di Lampedusa.

Anche la narrativa per adulti è sempre più spesso collegata all’evoluzione e alle contraddizioni della nostra società. L’attualità entra nelle pagine dei libri, viene plasmata, e diventa veicolo di emozioni e spunti di riflessione.
Qual è la reale portata del fenomeno? E come si prevede l’evoluzione dell’attenzione del pubblico nel prossimo futuro? Ne abbiamo parlato con Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, l’istituzione che ogni anno organizza il premio Strega.

«Se partiamo da un campo di cui ho esperienza diretta – ci racconta – negli ultimi anni le opere premiate dallo Strega sono quasi senza eccezioni permeate dai grandi temi sociali: la crisi della piccola e media impresa (Storia della mia gente di Edoardo Nesi, 2011), l’intreccio tra alta finanza e criminalità (Resistere non serve a niente di Walter Siti, 2013), i travagli della sinistra postberlingueriana (Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo, 2014), l’evoluzione di un modello maschile connesso alla violenza di genere (La scuola cattolica di Edoardo Albinati, 2016). Di queste tematiche gli autori hanno proposto uno sviluppo certamente narrativo, ma non c’è dubbio che forme e modi della saggistica siano entrati nella loro officina di scrittura. Se questo sia un filone destinato a proseguire, o viceversa la narrativa d’invenzione recupererà spazio, è difficile da prevedere. Certamente la realtà continuerà a far sentire un richiamo molto potente sulla letteratura. Sono talmente enormi le risonanze simboliche e le conseguenze concrete delle guerre a noi vicine, per esempio, che sarebbe piuttosto strano se accadesse il contrario. Eppure credo che difficilmente verranno meno quelli che da anni sono due fattori di polarizzazione della nostra narrativa: la dialettalità, per ciò che riguarda le scelte linguistiche, e la provincia, per ciò che riguarda i contenuti e lo sfondo sociale. La provincia con le sue mille parlate è forse la dimensione dell’esistenza più propria di noi italiani e credo sopravvivrà come un inesauribile serbatoio di storie. In ogni caso, se è vero che la Storia con la maiuscola si sta prendendo una rivincita sulla cronaca delle nostre piccole quotidianità, allora possiamo forse prevedere che il modello narrativo dell’autofiction vada progressivamente ad appannarsi. In questo mi pare esemplare la parabola narrativa dell’ultimo Siti. C’è inoltre l’opera di un’autrice che mi sentirei di segnalare come un sismografo della tendenze letterarie contemporanee ed è quella di Melania Mazzucco, capace di attraversare quasi profeticamente argomenti come il disfacimento anche violento della famiglia tradizionale (in Un giorno perfetto, romanzo ormai del lontano 2006), la ricostituzione di nuclei familiari inediti (Sei come sei, 2013), l’integrazione dei nuovi migranti (Io sono con te. Storia di Brigitte, 2016). Ecco, sono abbastanza sicuro che queste tematiche continueranno a irradiarsi in molta della narrativa che verrà».      

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

Guarda tutti gli articoli scritti da Antonio Lolli

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.