Sembra ormai ufficiale: l’India ha superato la Cina ed è diventata il Paese più popolato al mondo con 1,33 miliardi di abitanti, contro i 1,29 miliardi del Dragone. Un sorpasso arrivato anche a causa della politica del figlio unico, che dal 1979 a gennaio 2016 ha contrastato l’incremento demografico in Cina e ha portato a un rapido invecchiamento della popolazione.
L’India è un vero e proprio universo, con 22 lingue ufficiali – tra cui l’hindi e l’inglese – 179 lingue parlate abitualmente e oltre 1.600 dialetti, che presenta profonde e radicate differenze sociali e culturali. E con un Pil che è cresciuto del 7% nel 2016 e che si stima aumenterà del 7,3% quest’anno e del 7,7% nel 2018. Uno sviluppo che sta trascinando anche il mercato editoriale e che si prevede porterà il settore a mantenere tassi di crescita medi annui intorno al 19,3% fino al 2020. Secondo le ultime stime di Nielsen, il settore vale in India 6,76 miliardi di dollari e vede i testi scolastici incidere per circa il 70% delle vendite complessive. Se escludiamo il segmento educativo, i dati Nielsen presentati in un incontro a Tempo di libri mostrano la saggistica incidere per il 58,5% sul totale delle vendite a volume, la narrativa per il 22,9% e i libri per bambini e ragazzi per il restante 18,6%.
Gli e-book rappresentano in India un settore emergente e con notevoli potenzialità di sviluppo. Oggi il segmento vale circa 85 milioni di dollari e si prevede possa crescere di 3-5 volte nei prossimi tre anni, fino a raggiungere un valore stimato di 340 milioni di dollari nel 2019. L’aumento è più evidente per gli e-book in inglese, in quanto esistono ancora problemi di visualizzazione sugli ereader dei caratteri di alcune delle lingue diffuse nel Paese.
Nonostante questi segnali di crescita complessiva del mercato, esistono ancora molti problemi che rallentano lo sviluppo del settore editoriale, oltre alla grande disparità tra le zone più sviluppate e quelle più arretrate del Paese: dalla mancanza di investimenti diretti da parte del Governo al notevole livello di frammentazione delle 9 mila case editrici attive e delle librerie, fino una rete di distribuzione ancora troppo lenta. A questi elementi si aggiunge la grande diffusione del fenomeno della pirateria: per le strade delle città indiane infatti è molto frequente imbattersi in bancarelle che vendono testi piratati.
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
Guarda tutti gli articoli scritti da Antonio Lolli