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Mercato

Kobo, il nuovo modello non arriva in Germania (per lasciare spazio a Tolino)

di Camilla Pelizzoli notizia del 11 maggio 2017

Quando a gennaio 2017 è stato annunciato l’acquisto, da parte di Rakuten Kobo, della piattaforma di e-reading Tolino, ci siamo chiesti sul Giornale della libreria quale sarebbe stato l’effetto sul marchio Tolino, sia in patria – dove era molto forte – sia nei Paesi in cui la sua presenza era più debole, e come si sarebbe mossa Kobo per massimizzare la propria presenza nell’«alleanza».

Con l’uscita dell’ultimo e-reader a marchio Kobo (una nuova versione dell’Aura H2O) possiamo cominciare ad avere un primo esempio della strategia che il gruppo seguirà in Germania: un piano di assoluto sostegno al marchio Tolino. Il nuovo device Kobo, infatti, verrà venduto nei maggiori Paesi europei e nei mercati in cui opera nel resto del mondo (come il Canada, il Brasile e le Filippine), ma non verrà venduto in Germania, perché Kobo ha affermato di volersi concentrare sul suo ruolo come partner strategico della Tolino Alliance (per cui, nel momento in cui è subentrata a Telekom, oltre a fornire l'infrastruttura tecnica si occupa anche dello sviluppo di nuovi lettori e del loro firmware).

Un portavoce di Kobo ha affermato, parlando con Johannes Haupt della piattaforma lesen.de, che non è previsto un mercato per i nuovi dispositivi Kobo in Germania, e che come parte della Tolino Alliance Kobo si concentrerà nei paesi di lingua tedesca sulla produzione e la vendita di dispositivi Tolino. L’intenzione, quindi, è di diminuire gradualmente la presenza dei device Kobo sugli scaffali tedeschi, mantenendo attivi solo i servizi relativi agli e-reader già venduti.

Una scelta di questo tipo dà un’idea più chiara della strategia attuata dal gruppo giapponese per continuare il proprio consolidamento all’interno del mercato europeo (ovvero, appoggiarsi a realtà già presenti nel contesto e ampliare la propria influenza usandole come base di partenza). È però necessario sottolineare come il caso Tolino in Germania sia un’esperienza particolare, legata anche alla popolarità che il marchio aveva già costruito negli anni passati; non è quindi così scontato che si decida di preservare nome e marchio anche in altri mercati, dove – pur essendo presente – non ha la stessa presa. In Italia ad esempio, dove la lettura digitale deve ancora trovare i propri spazi, non sarà semplice capire quale marchio tra Kobo e Tolino (che al momento può contare sulla partnership con Ibs) la Rakuten Kobo deciderà di sostenere maggiormente.



L'immagine che accompagna l'articolo è di andsleonardo su Flickr.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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