Secondo l’Agenzia Isbn, il settore editoriale spagnolo ha registrato 87.292 codici associati a nuovi titoli nel corso del 2017. Una crescita del 7,3% rispetto all’anno precedente, per un totale di 5.901 codici in più (al netto di quelli registrati dagli autori che si pubblicano da sé).
Del totale dei nuovi titoli registrati, il 31,3% è rappresentato da edizioni digitali, vale a dire 27.394 potenziali e-book: un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2016. Nonostante l’incedere tutt’altro che dirompente del formato digitale – secondo l’Estudio de Comercio Interior del Libro della Federación de Gremios de Editores de España (FGEE) l’e-book rappresenta, nel 2016, il 5% del fatturato complessivo del settore editoriale, con una crescita dell’1,5% rispetto al 2015 – gli editori spagnoli mostrano di continuare sulla strada del libro elettronico.
La Catalogna e la Comunità autonoma di Madrid restano in cima alla lista delle regioni che hanno registrato un numero più alto di codici Isbn associati a nuove pubblicazioni, coprendo – rispettivamente – il 35% e il 30% del totale: 30.438 e 26.206 codici. In particolare, la Catalogna guadagna 6 punti percentuali rispetto al 2016 e Madrid ne perde 3,4. Il calo della capitale potrebbe essere fisiologico: se negli anni passati le case editrici madrilene – tra le quali forte è la presenza di realtà concentrate sulle pubblicazioni scolastiche – hanno dovuto adeguare i loro libri alle prescrizioni della LOMCE (la legge organica 8/2013 per migliorare la qualità educativa), con conseguente richiesta di un surplus di codici Isbn, nel 2017 quest’esigenza si è manifestata in maniera molto più sfumata, riportando alla normalità il numero delle registrazioni.
Catalogna e Madrid sono anche le comunità che hanno registrato un maggior numero di Isbn da attribuire ai libri digitali. Rispettivamente 11.737 e 8.508: il 39% e il 32% di quelli che nel complesso hanno richiesto all’agenzia competente. Tra le Comunità autonome che hanno registrato più codici associati a nuovi titoli troviamo anche l’Andalusia con 13.544 (il 16% del totale) e quella di Valencia. Per quest’ultima, in particolare, la quota dedicata al digitale tocca al 40%.
Procedendo con un’analisi tematica delle novità cui è stato attribuito un codice Isbn nel 2017, i libri più rappresentati sono quelli per bambini e ragazzi e quelli didattici (circa il 20% del totale dei codici assegnati). Un risultato significativo soprattutto perché non falsato dall’adeguamento alla LOMCE che rimpinguava le novità della scolastica negli anni passati. Il 17,7% dei codici corrisponde a titoli di narrativa: l’1,7% in più rispetto all’anno precedente. A seguire, scienze sociali (13,8%, +5,6% rispetto al 2016), medicina (9,2%), studi letterari (6,9%), saggistica di consumo (6,5%) e arte (4%).
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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