Il tema del diritto d’autore torna molto di frequente quando si parla di prodotti editoriali. E per quanto riguarda le opere cinematografiche e audiovisive? L’osservatorio europeo dell’audiovisivo, in coincidenza con l’imminente Festival di Cannes (16-27 maggio), ha pubblicato un nuovo rapporto Iris che analizza la legislazione europea in materia. Punti focali del rapporto la sezione «Reporting» che studia le normative in particolare rispetto allo sfruttamento delle opere on line e della digital economy; l’annosa questione delle opere orfane e infine la sezione «Zoom», che analizza invece la legislazione Statunitense sugli audiovisivi.
Un breve riassunto della situazione Europea. In Ue, trascorsi 70 anni dalla morte dell’autore – salvo disposizioni eccezionali – un’opera diventa di dominio pubbico. La direttiva che si occupa di regolamentare questa delicata questione si chiama Copyright Term e si guarda ad essa perché, se per i libri i soggetti in campo sono solitamente due (autore ed editore), per quanto riguarda film e audiovisivi bisogna tener conto di più diritti – da quelli del regista a quelli dei produttori, dagli attori agli operatori di broadcasting – ed ognuno di essi è soggetto a innumerevoli condizioni particolari. Dunque, ad esempio, per stabilire se e quando un’opera cinematografica diventa di pubblico dominio, è necessario prendere in considerazione tutti i diritti ad essa correlati e stabilire, per ognuno di essi, quale sia la loro durata. Il problema del diritto d’autore si riconferma quindi come una delle materie più complicate ed intricate quando si ha a che fare con dei contenuti, indipendentemente dalla forma in cui sono fruiti.