Pochi giorni fa, l’industria editoriale statunitense e una buona parte di quella anglofona si sono riunite a New York per
BookExpo. Uno dei temi maggiormente trattati, in accordo con un trend (modaiolo o di mercato, staremo a vedere) ormai globale, è stato quello della
rapida crescita del mercato dell’audiolibro che – in Usa più che altrove – sembra non conoscere battute d’arresto.
Se nel corso del 2017 gli e-book hanno generato vendite per 1,1 miliardi di dollari, con un calo del 4,7% rispetto all’anno precedente, gli
audiolibri hanno invece continuato a crescere, affermandosi come il segmento in più rapida espansione dell'editoria digitale. Nel 2016 hanno fatto segnare un +25,8%, generando entrate per 264,8 milioni di dollari, mentre lo scorso anno
l’incremento ha quasi tagliato il traguardo del +30%, totalizzando 343,4 milioni di dollari. Un trend confermato anche nei primi mesi del 2018.
Intervistati da
GoodEreader, i maggiori editori statunitensi hanno confermato che
uno su dieci libri venduti nei primi mesi del 2018 è in formato audio, una percentuale molto più alta rispetto a pochi anni fa. E mentre all’arrivo dell’e-book l’editoria discuteva scettica sulla sue capacità di espandere il mercato, concentrandosi piuttosto sullo spostamento dalla lettura cartacea a quella digitale che il nuovo formato avrebbe generato, oggi gli editori concorderebbero nel sostenere che
l’audiolibro porta nuovi clienti ed espande le possibilità e le occasioni di fruizione di quelli già esistenti.
Mentre il mercato prospera,
l'industria editoriale guarda con diffidenza al produttore e distributore dominante. «Audible ha svolto un lavoro fenomenale nell’aprire e popolare il segmento dell’audio» ha dichiarato Carolyn Reidy, ceo di Simon & Schuster. «Ma una posizione così forte sul mercato non può che portare problemi». Gli editori temono
la tendenza di Amazon a trattare direttamente con gli autori e già la colgono nella «pretesa», manifestata da alcuni agenti, di negoziare separatamente i diritti audio: un conflitto peraltro già emerso con la diffusione del formato e-book.
Fortunatamente non mancano altri attori emergenti sulla scena globale. Storytel, per esempio, è il competitor principale di Audible in Europa, portatore di un’offerta streaming particolarmente interessante per i Paesi «immaturi» dal punto di vista dei consumi audio. Il modello all-you-can-listen, infatti, (vale la pena ricordare che, negli Usa come nella maggior parte dei mercati sui quali è approdato, Audible non ha un modello di questo tipo, come invece avviene in Italia) è efficace per convincere gli utenti a provare il servizio, facendogli «assaggiare» libri di argomenti o generi che potrebbero non essere disposti ad acquistare.
Nel settembre 2017 Kobo ha lanciato la sua offerta audio negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito e in Australia; da quest’anno anche in Francia. «Parte della nostra missione come azienda è aiutare le persone a trasformare il tempo libero in tempo di lettura. A questo proposito ci siamo chiesti: “Se non puoi usare gli occhi o le mani, come leggeresti?”»
ha raccontato Nathan Maharaj, a capo del merchandising. Come sappiamo, Kobo produce i propri e-reader e viene spontaneo chiedersi se la fruizione audio verrà implementata attraverso una soluzione hardware. «Aggiungeresti un jack per cuffie a un dispositivo impermeabile con una batteria che dura un mese,
rischiando di intaccarla?» ha commentato Maharaj a questo proposito.
Anche Audiobooks.com è un rivenditore di audiolibri in crescita, e recentemente si è espanso al di fuori degli Stati Uniti, approdando in Australia e nel Regno Unito. Secondo Jemma Wolfe, responsabile del marketing, sulla piattaforma tende a concentrarsi un pubblico di età compresa tra i 25 e i 44 anni con «un reddito e una formazione più elevati della media. Il 75% ascolta narrativa, il 25% saggistica, il resto si divide tra mémoire, letteratura di genere e self help».
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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