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Librerie

Una rete viva per la lettura: da ALI Confcommercio un manifesto e nuovi dati sulle librerie

di Alessandra Rotondo notizia del 17 luglio 2025

Le librerie italiane tengono sul piano dell’occupazione e della relazione con i lettori, ma si trovano ad affrontare fragilità strutturali legate all’aumento dei costi e alla difficoltà di accesso al credito. È questo il quadro che emerge dall’incontro promosso oggi a Milano da ALI Confcommercio, presso la libreria Mondadori Duomo, dove sono stati presentati i nuovi dati dell’Osservatorio sulle librerie e il Manifesto per la lettura, elaborato dall’associazione a partire dal confronto avviato durante l’ultimo Salone del libro di Torino.

Paolo Ambrosini, presidente di ALI Confcommercio, ha rilanciato la centralità del libro come bene comune e il ruolo della libreria come presidio culturale: «La lettura è un bene comune e le librerie rappresentano un patrimonio culturale insostituibile per le comunità e, soprattutto, per i giovani. Il Manifesto che presentiamo oggi sostiene la necessità di politiche lungimiranti, investimenti concreti, meno burocrazia, insieme a una vera e propria alleanza per chi mantiene viva la cultura e l’importanza del libro». Secondo Ambrosini, la scelta politica di tornare a investire sulla libreria non è banale e va valorizzata. Ma rimane cruciale il nodo dei rincari: «Se i prezzi aumentano e i margini si riducono, diventa sempre più difficile tenere aperta una libreria».

Il Manifesto per la lettura, disponibile a questo link, è stato sottoscritto da autori, librai e operatori culturali, e può essere firmato da chiunque si riconosca nelle sue istanze: propone dieci azioni concrete per affrontare l’emergenza culturale rappresentata dalla crisi della lettura e per rafforzare l’intera filiera del libro. Tra i punti nevralgici, come sottolineato da Ambrosini, il riconoscimento di librai e libraie come attori culturali centrali fuori e dentro la scuola, ma anche la valorizzazione di autori e autrici nei percorsi didattici. Il Manifesto denuncia poi l’eccesso di burocrazia che ostacola le attività culturali e la svalutazione crescente del libro, spesso ridotto a spesa accessoria; e ribadisce l’importanza di tutelare la centralità delle librerie, anche nei progetti editoriali rivolti alle scuole. Infine, chiede un’alleanza autentica tra tutti i soggetti della filiera per una promozione della lettura stabile, inclusiva e coerente.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i risultati dell’ultima edizione dell’Osservatorio sulle librerie, realizzato per conto di ALI Confcommercio da Format Research. A illustrarne i contenuti è stata Maria Francesca Atzeni, direttrice di ricerca, che ha sottolineato come gli indicatori relativi al clima di fiducia e ai ricavi siano in calo rispetto al 2024, pur con una previsione di leggero miglioramento nella seconda parte del 2025. L’occupazione nel comparto si mantiene stabile, ma emergono criticità sul fronte del fabbisogno finanziario. Il 77,3 % delle librerie indipendenti denuncia aumenti dei prezzi dai fornitori, e circa la metà riporta rincari superiori al 5 %. Sul fronte creditizio, il 61 % ha ottenuto integralmente l’importo richiesto, e nell’80,3 % dei casi la richiesta era legata a esigenze di liquidità e cassa.

L’indagine evidenzia poi una forte spinta verso la multicanalità: l’87,2 % delle librerie dichiara di adottare questo approccio, con il 77,8 % attivo sui social e il 74,7 % che considera importante il digitale. Tuttavia, le vendite online ammontano a poco più del 14 % del fatturato, mentre il 78 % resta affidato al punto vendita fisico. Tra i principali servizi digitali offerti si segnalano assistenza multicanale (79,6 %), prenotazione dei volumi (68,1 %) e consigli o recensioni (59,2 %).

Manuela Stefanelli, direttrice della storica libreria Hoepli di Milano, ha ricordato che i libri non sono semplici contenuti, ma esperienze e visioni. Per Stefanelli, le librerie italiane vivono una fase di trasformazione, ma resistono, grazie alla loro capacità di adattarsi mantenendo la propria identità. «A Milano la rete delle librerie è forte: sono punti di riferimento nei quartieri, presìdi di democrazia e antidoti alla solitudine urbana. Non vivono solo dei libri che vendono, ma delle relazioni che costruiscono: le librerie sono necessarie, per questo dobbiamo difenderle».

Anche Francesco Riganti, direttore marketing di Mondadori Retail, ha evidenziato come la trasformazione digitale abbia modificato profondamente il ruolo del libraio e più in generale del commercio librario. «Un tempo il compito del retailer era mettere in contatto l’acquirente con il prodotto cercato. Oggi questo ruolo è cambiato: la libreria non è più solo un punto vendita, ma un luogo di esperienza. Non tutte le persone che entrano acquistano un libro, ma la loro soddisfazione dipende da ciò che vivono in libreria, dal tipo di relazione che si crea. Per questo il libraio deve saper essere presente anche oltre lo spazio fisico, nella comunità dei lettori e in dialogo con gli altri attori che promuovono la lettura, come la scuola, le biblioteche, gli spazi culturali. Non è un mestiere semplice, e non è semplicemente un mestiere».

A conclusione dell’incontro, lo scrittore Pierdomenico Baccalario ha offerto una riflessione sul potere delle storie: «Il nostro cervello non è fatto per ricordare numeri, ma per trattenere storie. Nei dodici mesi successivi all’uscita al cinema del film Notting Hill – quello in cui Hugh Grant interpreta il libraio di una piccola libreria nel quartiere omonimo, di cui s’innamora una celebre attrice – aprirono cinque librerie proprio lì, a Notting Hill. La forza delle storie è questa: sanno generare emozioni, e le emozioni si trasformano in azioni. Se vogliamo davvero più lettori, dobbiamo partire da qui: trasformare i numeri in emozioni, perché i numeri si dimenticano, le storie no. E infatti non so se i mesi fossero davvero dodici o le librerie cinque, non lo ricordo. Ma tutto il resto sì».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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