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Biblioteche

A Milano apre la prima biblioteca pubblica per persone senza dimora

di Redazione notizia del 14 luglio 2025

Nel capoluogo lombardo, all'interno della mensa dell’Opera Cardinal Ferrari – centro diurno milanese aperto tutti i giorni dell’anno che accoglie chi si trova in grave fragilità economica – è nata la prima biblioteca pubblica per persone senza dimora.

Lo spazio è stato inaugurato pochi giorni fa e i primi ad apprezzare i libri messi a disposizione di tutti e tutte sono stati i circa duecento ospiti della mensa che frequentano abitualmente la struttura di via Giovanni Battista Boeri 3, parte della rete coordinata da Caritas Ambrosiana.
La nuova biblioteca, intitolata ad Ayad – artista di strada e ospite della mensa, scomparso prematuramente – si presenta come un luogo in cui «nutrire la mente, riscoprire passioni, stimolare la curiosità e sentirsi di nuovo parte attiva della società» scrive Repubblica. Le opere di Ayad, esposte tra gli scaffali, raccontano l’anima di uno spazio pensato per accogliere e ispirare, dove le persone possono dedicarsi alla lettura di libri e quotidiani, anche in più lingue, frequentare corsi di italiano, utilizzare computer connessi al wifi per accedere a contenuti multimediali, leggere libri digitali o ascoltare musica.

Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11.30 e dalle 14 alle 18, la biblioteca è gestita dall’educatrice Marta Azzolina insieme a volontari, volontarie e agli stessi ospiti, che contribuiscono a creare un ambiente dinamico e partecipato. L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di servizi offerti dall’Opera Cardinal Ferrari, dai pasti caldi agli abiti, farmaci, docce, parrucchiere, lavanderia, segretariato sociale, aiuto nella compilazione di pratiche, laboratori creativi, tornei di carte, cineforum, accoglienza notturna. La struttura invita chiunque voglia sostenere il progetto a contribuire con donazioni mirate per l'acquisto di PC e stampanti, strumenti essenziali per garantire pari opportunità di accesso all’informazione e ai servizi digitali.

Da sempre luoghi di accoglienza e socializzazione, il progetto dell’Opera Cardinal Ferrari si inserisce in una tendenza che vede le biblioteche ancora più impegnate nel sociale, rispondendo alle esigenze di cittadini e cittadine e offrendo servizi che vanno ben oltre il prestito librario. Nelle grandi città del mondo – da New York a Parigi – le biblioteche pubbliche offrono programmi specifici di orientamento e supporto per le persone che ne hanno bisogno, diventando presidio di welfare culturale dove promuovere il diritto alla conoscenza. Un modello che potrebbe essere replicato in altre città e che invita a ripensare il ruolo delle biblioteche come motori di inclusione e coesione sociale, che pongono la cultura – strumento di emancipazione per tutti e tutte – al centro.

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