La situazione delle librerie in Brasile è tutt’altro che rosea, a partire da quella delle due principali catene: Saraiva e Cultura. Dopo aver annunciato a ottobre scorso la chiusura di 20 punti vendita, Saraiva a fine novembre ha dichiarato infatti di aver presentato un’istanza per la rinegoziazione degli obblighi e dei debiti verso i propri fornitori, a causa della crisi «prodotta dall’effetto combinato della riduzione dei prezzi dei libri e della crescita dell’inflazione». Dall’altro lato, Cultura ha presentato nei mesi scorsi un piano di riorganizzazione aziendale per evitare il fallimento, che ha comportato la chiusura di diverse sedi tra cui l’unico punto vendita presente nel centro di Rio De Janeiro. Per capire l’entità del problema, basta osservare che le due catene controllano il 40% dei libri complessivamente venduti in Brasile.
Una crisi generale del settore che rischia di aggravarsi ulteriormente anche a seguito dell’elezione a fine ottobre di Jair Bolsonaro alla presidenza del Paese, con uno spostamento verso la destra più estrema che ha suscitato un’ondata di preoccupazione tra gli intellettuali brasiliani.
Proprio sulla scia di questa difficile situazione, ha avuto una grande risonanza la recente Cartas de amor aos livros (Lettera d’amore per il libro, ndr) pubblicata da Luiz Schwarcz, fondatore della Companhia das Letras, la più importante casa editrice brasiliana. Una lettera che analizza i principali problemi che attanagliano il settore e propone una presa di coscienza da parte del pubblico dei lettori.
Con una proposta: comprare libri come regali di Natale quest’anno, per aiutare le librerie a sopravvivere.
«Acquistate sia i libri del vostro autore preferito ma anche quelli degli autori esordienti che vi incuriosiscono – si legge nella lettera – . E acquistateli in una delle librerie che stanno eroicamente tentando di reagire alla crisi. Ma soprattutto, date la priorità ai libri dei piccoli editori, per consentire loro di continuare a pubblicare libri anche in futuro».
Come risposta a questa lettera è stato ideato l’hasthag #DêLivrosDePresente, che si è diffuso rapidamente tra i lettori sui social per consigliare i propri titoli preferiti o condividere fotografie dei libri presenti negli scaffali delle librerie di casa.
L’iniziativa sta avendo un grande successo e ha contribuito a diffondere nell’opinione pubblica l’importanza della promozione della lettura per garantire la sopravvivenza delle librerie. Una mobilitazione dei lettori che magari non basterà a determinare un cambiamento radicale nei risultati del settore, ma che può portare almeno a una boccata d’ossigeno per le finanze delle librerie brasiliane. Traendo magari spunto dall’esperienza dei lettori islandesi, da sempre amanti del libro come regalo di Natale. Al punto che esiste una parola per indicare il fenomeno: Jolabokaflod, traducibile come «l’inondazione dei libri per Natale». Nel 2014, per esempio ciascun islandese in media ne aveva comprati 2,1 da regalare e ne aveva trovati 1,2 sotto l’albero.
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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