
Ormai in tutto il mondo sta diventando pratica comune, per vendere più libri, implementare
nelle librerie il reparto caffetteria, un punto ristoro, o addirittura un ristorante
come nel caso di Feltrinelli Red. L’altro lato della medaglia è invece quello delle
catene di food & drink che per vendere più caffè costruiscono delle librerie. È accaduto a Tokio dove la nota compagnia
Starbucks ha commissionato al marchio di design nipponico Nendo la costruzione della
libreria-store-pop-up Starbucks Espresso Journey.
Gli scaffali di questo negozio di caffè dall’aspetto in tutto e per tutto simile ad una libreria conterranno dei
libretti informativi sulle diverse tipologie di espresso offerte da Starbucks. I clienti sono incoraggiati a sfogliarli finché non trovano il caffè con le caratteristiche che più li ispirano per poi recarsi al bancone dove avranno la possibilità di scambiare il loro libro (non tutto però, possono scegliere di tenersi la copertina) con la bevanda prediletta. Il retro delle copertine di questi opuscoli infatti è perforato con un inserto che contiene un bicchiere (corto o lungo a seconda del tipo di caffè che è pensato per contenere).
In pratica i designer giapponesi non hanno fatto altro che abbellire, con la loro creatività, un concetto, quello dello stretto
legame tra la lettura e l’assunzione della bevanda calda, che nasce nel periodo dell’Illuminismo quando i primi «Caffè» erano locali per filosofi e letterati, nuclei di cultura e di diffusione delle idee, da lì alla creazione di caffè-libreria il passo è breve (
qui una divertente lista dei più suggetivi bar di New York dove godersi un buon libro).