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Librerie

Segno positivo per le librerie indipendenti francesi nei primi mesi del 2016

di Antonio Lolli notizia del 9 settembre 2016

Continua l’incremento delle vendite delle librerie indipendenti francesi. Secondo i dati resi noti dal Sindacato dei librai francesi (SLF) e rilevati dall’Observatoire de la librairie – la piattaforma che consente ai librai di monitorare e analizzare le performance della propria libreria e di confrontarle con quelle delle altre realtà aderenti – nei primi otto mesi del 2016 le vendite delle librerie indipendenti in Francia sono aumentate dell’1,9%. I dati presentati si riferiscono soltanto alle librerie aderenti al progetto ma consentono comunque di avere una panoramica attendibile dello stato di salute delle librerie indipendenti nel loro complesso.
Già l’anno scorso era stato rilevato un segno positivo: +2,7% di vendite rispetto al 2014, con un boom dei graphic novel (+12%), buoni risultati dalla narrativa e dalla manualistica pratica, e segni negativi invece per le vendite di testi scolastici e libri d’arte.
Quest’anno spicca l’inversione di tendenza delle vendite di libri scolastici: grazie alla riforma dei programmi delle scuole elementari e medie, infatti, come affermato dallo SLF «le vendite agli istituti di istruzione da gennaio sono aumentate del 12,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Continua invece il calo delle vendite alle biblioteche (-3,4% da gennaio ad agosto 2016), dovuto in larga parte ai minori budget che le biblioteche hanno a disposizione per gli acquisti.
Nel complesso quindi i primi otto mesi del 2016 hanno portato un risultato positivo per le librerie indipendenti, nonostante un’estate caratterizzata invece da segni negativi: nei mesi di luglio e agosto infatti le vendite sono diminuite del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2015.

Se guardiamo l’intero settore editoriale francese, nel 2015 sono stati registrati segni di ripresa: +0,6% rispetto al 2014 e un fatturato di 2,667 miliardi di euro, di cui 2,534 miliardi ottenuti dalla vendita dil ibri (sia in formato cartaceo che digitale) e 133 milioni di euro derivanti dalla cessione dei diritti di edizione. L’anno scorso la libreria si è confermata essere il primo canale di vendita dei libri. Il 27% delle vendite sono state realizzate nelle librerie di primo livello, ovvero da quei punti vendita ritenuti strategici dal Centro per il libro francese sia a livello di giro d’affari che per capacità di diffusione del libro; un ulteriore 27% nelle librerie di secondo livello, negli store on line e in altri punti vendita; il 28%  in quelle che in Francia si definiscono GSS, ovvero le grandi superfici specializzate; infine solo il 18% delle vendite è stato effettuato nella GDO.

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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