Stando a un comunicato diffuso dal ministero della cultura, il governo russo inaugurerà nel 2019 un nuovo piano di finanziamenti per supportare le librerie indipendenti del Paese. In particolar modo i fondi saranno destinati all’apertura di nuovi punti vendita, con riguardo – nello specifico – alla ricerca delle location: spazi in teatri statali, musei, biblioteche e altre istituzioni culturali verranno resi disponibili a condizioni contrattuali vantaggiose per i librai. Sempre nel comunicato si stima che la manovra creerà 10 mila nuovi posti di lavoro.
I vertici politici hanno dichiarato che dare sostegno ai librai indipendenti sarà tra gli obiettivi prioritari per l’anno da poco iniziato, anche in considerazione del sempre più intenso e ramificato potere acquisito dalle librerie di catena, e degli effetti «distorsivi» che parrebbe riverberare sull’intero comparto dell’editoria.
Dal 1989, infatti, il numero di librerie indipendenti in Russia è caratterizzato da un costante calo. E, nonostante l'espansione delle catene, il Paese conta non più di una libreria per 50 mila persone: le stime comparabili relative all'Unione europea ci parlano di un punto vendita ogni 5 mila cittadini.
Alla Manilova, viceministra alla cultura, ha dichiarato su
Publishing Perspectives che i canoni di locazione agevolati offerti ai rivenditori indipendenti terranno conto dei costi complessivi che un libraio deve sopportare per gestire l’attività: dai servizi di pulizia alle tasse, dalla gestione logistica alle risorse umane.
Gli elevati canoni di locazione sono frequentemente citati dai librai come la difficoltà maggiore da affrontare: il costo dello spazio commerciale, infatti, erode da solo circa il 35% del budget di una libreria, rappresentando un grosso ostacolo all'apertura di ulteriori punti vendita. Peraltro, dal 2008, i prezzi medi di copertina sono già aumentati del 40% in Russia, quindi un ulteriore aumento non rappresenta un’opzione percorribile.
L’iniziativa, come riportano più fonti, parrebbe essere stata accolta con interesse dai librai. Sembra che soprattutto l’idea di collocare nuovi punti vendita all’interno di spazi già deputati alle attività culturali abbia incontrato il favore degli operatori di settore. Lyubov Bialiatskaya, cofondatrice della Vse Svobodny, libreria di San Pietroburgo, trova che l'idea di assegnare spazi all’interno di istituti culturali già avviati sul territorio possa essere bella e utile per i lettori e cruciale per i librai che operano al di fuori delle grandi catene.
Non mancano voci critiche ad accogliere la manovra. Come quella di Elena Yampolskaya, presidentessa della commissione per la cultura della Duma, che teme l’acuirsi della corruzione nel settore editoriale come conseguenza dei nuovi finanziamenti stanziati, sospettando che le librerie di catena riusciranno comunque a infiltrarsi nel sistema di finanziamento e che nessun aiuto, in concreto, arriverà ai librai indipendenti.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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