Sono giornate di contrattazione intensa, queste, non soltanto per l’Italia. Le questioni sul lavoro, infatti, sono al centro dei dibattiti di uno dei più rispettati monumenti letterari di New York, la libreria The Strand fondata nel 1927 e che occupa cinque piani sulla Union Square. Gli impiegati della libreria, infatti, stanno avendo difficoltà a negoziare con i proprietari, che vorrebbero introdurre un sistema di «salariato doppio»: questo, adottato in molte aziende del retail in questi tempi di crisi, prevede che gli impiegati più anziani (e quindi più vicini alla pensione) percepiscano uno stipendio ed una copertura sanitaria più alti rispetto ai nuovi assunti, i quali sono soggetti anche ad un turn-over molto più alto.
La maggior parte degli impiegati di The Strand fa parte della United auto workers union (Uawu), che dagli anni Trenta sostiene l’industria automobilistica e dai Settanta si è estesa ad altri ambiti lavorativi. Questo nel contesto del retail americano, dove soltanto il 5,4% dei lavoratori è iscritto ad un sindacato. Gli attivisti, che hanno recentemente iniziato a collaborare con la sezione lavoro del movimento Occupy Wall Street, hanno sempre indicato la storica libreria come un esempio positivo di negozio che gestisce in modo corretto le politiche sul lavoro.
Complice la crisi del settore, evidentemente, sono diventate necessarie alcune decisioni prese dal management, come quella di assumere più persone non-unionized o quella di trasferire il magazzino a Brooklyn, affrontando costi di gestione decisamente più bassi. Il general manager Eddie Suttan, che lavora lì dal 1991, fa sapere con un comunicato stampa che «affrontiamo in un’economia estremamente difficile e per le piccole e grandi librerie le sfide sono ancora più ardue, visto lo spostamento del piatto della bilancia verso e-reader e Internet». Nonostante questo, «siamo riusciti a non licenziare nemmeno un membro del nostro staff», costituito da 150 persone.
La netta crescita del reparto non-book, con prodotti che hanno davvero poco a che vedere con il libro (carta igienica profumata et similia), aveva lasciato in effetti intendere che i proprietari stessero cercando di guadagnare su margini più alti di quelli resi possibili dal libro; spinti anche dalla necessità di mantenere e trattenere uno staff competente (sono una delle poche librerie che periodicamente sottopongono a diversi test i propri librai) e con uno stipendio dignitoso.
Le minacce di scioperi da parte di alcuni lavoratori stanno avendo notevole eco presso i media locali, che considerano The Strand un vero e proprio monumento e modello ideale per le librerie indipendenti americane.