Giovedì 26 novembre presso l’Aie si terrà
il workshop organizzato in collaborazione con
Noovle – società di consulenza ICT specializzata in servizi web – nel corso del quale verrà presentata una innovativa soluzione tecnologica per la gestione della customer identity e per la social analysis. L’incontro, rivolto a chi si occupa di digital marketing e di comunicazione nelle case editrici, analizzerà come registrare i clienti, profilare e valorizzare i dati dei propri lettori per migliorare la relazione con loro.
L’iniziativa ha incontrato l’interesse degli editori e i posti disponibili risultano terminati.
Però, proprio per fornire una panoramica sulla trasformazione digitale e le sue implicazioni anche a quanti non saranno presenti all’incontro, abbiamo intervistato
Olga Spimpolo, Business Leader di Noovle, chiedendole qualche chiarimento sulle evoluzioni che anche gli editori sono chiamati ad affrontare in questo scenario di transizione, e cercando di capire cos’è e come funziona Noovle e in che termini può tornare utile a un’impresa editoriale.
L’evoluzione digitale chiama anche gli editori a misurarsi con i concetti di brand reputation, customer identity e sentiment analysis, accentuando il carattere di «marca» e «marchio» del prodotto editoriale. Quali sono, in questo senso, le specificità del settore che si rilevano ai fini della costruzione di una buona strategia?
La trasformazione digitale ha creato forti impatti in ogni settore e in particolare nell’ambito dell’editoria, dove ha avuto un effetto che potremmo definire dirompente in ogni sua declinazione:
dai processi produttivi (con il 14% delle copie stampato con stampa digitale)
a quelli logistici (l’80,2% delle librerie non di catena e il 100% di quelle di catena ha un gestionale collegato al magazzino del distributore );
dalla comunicazione (il 58,9% delle case editrici è attivo on line)
alla distribuzione (il 12% delle vendite è gestito attraverso la rete). Il mercato digitale continua a crescere sia per numero di titoli pubblicati che come peso sul mercato e la leva dell’innovazione digitale può realmente fare la differenza e invertire la tendenza. Fenomeni come print on demand, e-tailer ed e-book reader ne hanno favorito la crescita e hanno contribuito alla progressiva adozione di un processo strategico di digitalizzazione dei contenuti e dei supporti editoriali.
Al centro di questa evoluzione epocale troviamo un consumatore completamente cambiato, attore attivo di una comunità globale all’interno della quale interagisce, scambia informazioni e crea contenuti in grado di influenzare gli altri: un soggetto trasformato da consumer a producer (da qui il neologismo prosumer) che ha cambiato alla radice tutti gli aspetti che regolano la comunicazione e lo scenario di consumo.
I social media – anche definiti user-generated content (UGC) o consumer-generated media (CGM) – hanno determinato un cambiamento profondo nel modo in cui le persone apprendono, leggono e condividono informazioni: attraverso una «democratizzazione» dell'informazione, infatti, essi si sono trasformati da fruitori di contenuti a editori.
Siamo quindi di fronte a un nuovo modello di interazione – H2H (uomo a uomo) –
che comporta il superamento dei metodi tradizionali di marketing, si orienta verso una maggiore interazione tra utente e business creando anche un diverso legame tra brand e consumatore. Il consumatore si trova cioè nel mezzo di quello che potremo definire un «epicentro digitale» in una logica «mobile first» e «omniscreening», in grado quindi di utilizzare dispositivi mobili in maniera convergente e a volte simultanea, per soddisfare la propria esigenza di informazione, di acquisto, di relazione e di interazione. Il consumatore non è più un bersaglio passivo del messaggio promozionale, si crea una relazione nuova bidirezionale, di scambio, aperta e non mediata, dove le aziende devono svolgere un ruolo attivo e trasformare le possibili fonti di criticità in leve di innovazione e trasformazione. I nuovi approcci tecnologici consentono, attraverso appropriate analisi del sentiment, dei trend, dei fenomeni comportamentali, di ottenere una serie di
informazioni utili per la modellazione del comportamento dei potenziali acquirenti e contribuiscono così alla costruzione della customer identity, elemento imprescindibile per poter impostare strategie di business efficaci anche nell’ottica di rafforzare la brand reputation.
Cos’è, come nasce e a cosa serve Noovle? Quali sono le sue applicazioni peculiari nell’ambito dell’editoria?
Alla sua nascita Noovle fa proprio il modello di Gartner e non a caso il suo claim mutua l’espressione «Nexus of Forces» che, per l’azienda italiana, esprime la ricerca continua di un modello applicativo e tecnologico che permetta la confluenza e il rafforzamento reciproco delle «forze» che guidano i nuovi scenari di business: social, mobile, cloud e big data. Noovle ha fatto proprio il modello esperienziale di Google – di cui è uno dei 50 Premier Partner presenti in tutto il mondo – e lo ha adattato alle esigenze delle realtà locali e internazionali. L’azienda opera principalmente in tre settori –
smart working, digital marketing e big data/business intelligence – con l’obiettivo di rendere facile e agevole l’integrazione di tecnologie di base, insieme ad applicazioni e data source differenti. In questo modo tutti gli ambiti fruiscono di una User Experience Integrata, dall’approccio
AgileIT e della possibilità di integrare e valorizzare i servizi esistenti. I progetti sono tailor-made e spaziano dallo sviluppo di applicazioni e progetti basati sul cloud computing alle tecnologie Google Enterprise, dalle piattaforme di social management al video on line (on-demand e live). Noovle ha consolidato partnership strategiche e tecnologiche di livello internazionale, tra cui Google, Brightcove, Gigya (Gold Partner), Hootsuite, Digimind, MapR e Liferay (Silver Partner). Ha maturato una solida esperienza in settori strategici come Editoria e Media, Finance, Industria, Retail, Pubblica Amministrazione, Sanità, Istruzione. Con un trend di crescita costante e un fatturato di oltre 13 milioni di euro e più di 600 clienti, l’azienda è un punto di riferimento per le tecnologie cloud in Italia e in Europa.
Nell’ambito dell’editoria Noovle ha maturato significative esperienze con clienti del calibro di Hoepli, IlSole24Ore e Touring Club Italiano, solo per citarne alcuni.
Nel caso di Hoepli la sfida consisteva nel conciliare tre anime diverse – editoria, libreria e piattaforma digitale – di un’azienda con oltre 140 anni di storia, a cavallo tra tradizione e innovazione. Il canale e-commerce è stato dotato di un motore di ricerca in grado di migliorare la pertinenza e la velocità delle ricerche all’interno del sito Hoepli. Oggi la piattaforma e-commerce Hoepli è diventata più veloce e moderna e questo tipo di innovazione ha avuto anche una ricaduta a livello aziendale consentendo un miglioramento del flusso lavorativo.
Il Touring Club Italiano ha individuato in Noovle un partner strategico più che un fornitore di strumenti tecnologici. È con Noovle che ha deciso di affrontare le sfide del cloud management e della georeferenziazione attraverso il motore GeoCMS. E, sempre grazie a Noovle, ha sviluppato il suo accordo con Gigya, piattaforma cloud per la gestione dell’identità, per integrare gli utenti della rete nel portale dei viaggiatori touringclub.it. Con l’ausilio di GeoCMS, Touring Club Italiano gestisce più di 100 mila punti di interesse, oltre ad immagini, news ed eventi georiferiti e li rende disponibili ai propri utenti, a casa e in mobilità. Tramite l’applicativo vengono infatti create relazioni tra tutti i contenuti in base a criteri di prossimità, offrendo al navigatore un’esperienza unica, arricchita da approfondimenti, segnalazioni di musei, monumenti, ristoranti, agriturismi, attrazioni turistiche in zona. Inoltre,
attraverso la Customer Identity Management Platform di Gigya, Touring CIub Italiano ha personalizzato la user experience dei propri visitatori e ha costruito relazioni durature con il proprio pubblico gestendo le fasi di registrazione, social login e interazione con gli utenti. Anche grazie al supporto di questi strumenti, il sito touringclub.it, in meno di un anno, ha saputo moltiplicare esponenzialmente la propria audience e la propria community.
Pensiamo a quanto possa essere importante, in questo settore, raccogliere le informazioni sui vari canali e piattaforme del web estrapolando keyword in grado di riassumere brevemente i temi principali intorno ai quali ruotano la maggior parte delle conversazioni on line: è possibile personalizzare i messaggi pubblicitari secondo i gusti dell’acquirente e, attraverso le ricerche effettuate, consigliare titoli simili a quelli ricercati mostrando anche cosa hanno acquistato gli altri utenti che hanno gli stessi interessi.
Le recensioni sul web hanno un impatto sempre più decisivo sull’acquisto e sulla percezione di un brand o di un qualsiasi prodotto. E quello delle recensioni social è un fenomeno in continua crescita e sempre più preso in considerazione: attraverso il monitoraggio dei social e del web è possibile ottenere il «tone of voice» con cui gli utenti parlano di determinati argomenti e per le aziende questo significa capire se un prodotto appena lanciato stia piacendo o no, pianificare gli interventi e i lanci successivi, verificare se le proprie campagne marketing siano efficaci o meno e comprendere cosa gli acquirenti pensano del brand e dei competitor.
Quali sono i consigli irrinunciabili che darebbe a un editore per affrontare al meglio la digital transformation?
La gestione del cambiamento dell’editoria verso il digitale è un fattore chiave per lo sviluppo economico dell’intero sistema paese ed è per questo motivo che molte aziende stanno scegliendo i partner migliori per affrontare la digitalizzazione dei processi e sostenere uno switch over ottimale.
Agli editori suggerirei di affrontare la trasformazione digitale valutando le strategie a supporto dell’innovazione che rendono efficaci le tecnologie, abilitano nuovi strumenti, trasformano l’organizzazione, aumentano l’efficienza e accelerano i processi di cambiamento.
La principale sfida che le aziende si trovano ad affrontare oggi è quella di creare, nel mutato contesto digitale, un nuovo mix in grado di garantire da un lato, l'identità e i valori del marchio e, dall'altro, di soddisfare le aspettative elevate che ogni cambiamento di questa portata crea.
In una società digitale integrata come quella attuale è necessario guardare ai clienti, lettori o fruitori di contenuto che siano, con occhi nuovi e cercando in modo pragmatico di analizzare i loro comportamenti e di avvicinare i loro bisogni e le loro mutate esigenze.
Occorre re-interpretare i processi e puntare sull’innovazione mantenendo lo stesso passo con cui le nuove tecnologie crescono e si impongono sul mercato.
È necessario re-intepretare il proprio ruolo e, pur rimanendo ancorati ai propri valori e alla propria storia, dimostrare la capacità di essere attuali.
In altre parole, essendo ormai assodato che
il digitale è un paradigma più ampio della sola Information Technology e che è parte integrante dell’evoluzione dei modelli di business e delle organizzazioni, occorre puntare su una strategia digitale che sia attenta al comportamento e ai bisogni di tutti gli utenti digitali delle informazioni e ne ottimizzi esperienza e relazione.