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Librerie

Milano, dopo vent'anni chiude la libreria di viaggio Azalai

di L. Gatti notizia del 18 aprile 2014

Dopo vent’anni chiude la libreria Azalai di via Gian Giacomo Mora, la prima libreria milanese a specializzarsi nelle culture dei Paesi dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina e dell’area del Pacifico. Solo due anni fa, nel nostro speciale dedicato all’editoria di viaggio (Viaggiare tra i libri, di E. Vergine, «GdL», giugno 2012),  parlavamo con Anna Paola Formiggini (titolare della libreria assieme a Giovanna Tescari) delle difficoltà e delle soddisfazioni derivate da un’attività così particolare, mantenuta in vita da tanta passione e determinazione.
La libreria Azalai poteva contare su un assortimento veramente senza eguali che accostava ai libri manufatti dal sapore etnico, oggetti particolari, che fanno parte della cultura artistica e artigianale di Africa, Asia, Medioriente e Sud America. «In un qualche modo, accostandoli ai libri, ci sembrava
di completare il quadro culturale di questi Paesi – raccontava Anna Paola Formiggini. – Azalai è nata proprio per questo: in Italia non esisteva nessuna libreria specializzata nella cultura di questi
Paesi».
La libreria Azalai nasce nel 1994 e diventa subito un punto di riferimento per tutti coloro che, per dirla con le parole di Anna Paola Formiggini «il viaggio lo scelgono, non si fanno trasportare» e che, varcata la soglia della libreria, non cercavano la classica guida di viaggio, ma si informavano sulla cultura e la letteratura della proprio viaggio. «I clienti spesso, dopo il viaggio, tornano in libreria a raccontarci le loro esperienze: da noi la relazione con il cliente è molto importante» sottolineava la Formiggini. Non a caso la libreria era di per sé un centro di aggregazione culturale, dove il passante curioso poteva trovare, a seconda del momento, un corso di scrittura cinese, un laboratorio di origami, un seminario sulla mistica ebraica, un reading di poesia coreana.
Nel comunicato in cui è annunciata la fine della loro attività le due titolari scrivono: «Le circostanze non riconoscono più un senso alla formula della libreria tradizionale. Azalai chiude alla fine di giugno; non si tratta di una fine ma di una trasformazione in qualcosa di cui percepiamo le intenzioni , anche se ancora non conosciamo le forme».

Per approfondire: E. Vergine, Viaggiare tra i libri, «GdL», giugno 2012

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