
La settimana scorsa il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha annunciato la
chiusura, entro il 2015,
di quasi tutte le biglietterie sulla rete di trasporto della metropolitana della capitale, con la perdita di circa 750 posti di lavoro. Delle 268 biglietterie presenti in totale sulla rete infatti, 260 sono destinate a chiudere, mentre si salveranno solo quelle presenti nelle principali stazioni come King’s Cross e Heatrow. A sostituire la manodopera umana saranno dei robot: le macchinette automatiche che consentiranno all’amministrazione pubblica di risparmiare circa 270 milioni di sterline in cinque anni.
In che modo la sorte delle biglietterie londinesi interessa il mondo del libro? Perché essa interessa quel lungimirante colosso dell’e-commerce che più di ogni altro ha rivoluzionato la tradizionale filiera editoriale,
Amazon naturalmente. Pare infatti che la piattaforma di Bezos voglia
riconvertire gli spazi prima occupati dalle biglietterie «analogiche» con un altro set di… macchine self service. Il gigante dell’e-commerce sarebbe infatti in trattativa con l’azienda di trasporti di Londra per utilizzare le biglietterie chiuse come
«drop off», punti di consegna merci.
La notizia non è ancora stata confermata, ma i «rumors» sono già stati oggetto di alcuni articoli del
«Financial Times», del
«Guardian» e di
Tech Crunch, che sottolinea come già in settembre, un altro gigante dell’e-commerce, e-Bay, ha dato il via a un servizio di «click & collect» nel Regno Unito, che permette agli acquirenti di farsi spedire le merci in un punto vendita fisico.
Nel frattempo Amazon ha già dato il via al suo
programma di «armadietti», ovvero quell’iniziativa volta a diffondere in luoghi come le stazioni o i 7-Eleven una sistema di cassette di sicurezza che i clienti possono usare come un’ulteriore destinazione per i loro acquisti, piuttosto che spedirseli a casa o sul luogo di lavoro.
Gli armadietti utilizzano un sistema di codici random per permettere alle persone di entrare in possesso dei beni in essi custoditi. Se in effetti il colosso di Seattle riuscisse ad accaparrarsi gli spazi oggi occupati dalle biglietterie nella metropolitana di Londra riuscirebbe a costruire una rete senza eguali: la metropolitana di Londra è uno dei luoghi che ospita il maggior flusso di persone al mondo e se Amazon vi affermasse la sua presenza accrescerebbe esponenzialmente la sua visibilità nonché la capillarità del
«Lockers program».
Per il momento tuttavia non sono arrivate conferme – ma neppure smentite – dal fronte di Amazon, eppure è chiaro a tutti che, se questo affare andrà in porto e darà i risultati sperati, la metropolitana di Londra non sarà che il primo passo.