
La cortina di ferro che da diverse settimane ha gelato i rapporti tra
Amazon e Hachette è ancora molto lontana dal dissolversi. Il colosso di Seattle non cede di un millimetro e rimane fedele alla sua strategia di logoramento, d’altro canto
dai ranghi di Hachette comincia a trasparire un certo nervosismo che si traduce nelle accuse e nelle lamentele sui social network, da parte di noti autori ed editor del gruppo editoriale, alla multinazionale di Bezos. Ma Amazon non risponde e il braccio di ferro continua.
L’esatto motivo dello scontro è ignoto, ma la questione pare essere legata agli aspetti contrattuali che regolano il rapporto con cui l’editore è legato al distributore per la vendita dei propri titoli sullo store on line.
Invece di lasciarsi andare ad uno scontro diretto, Amazon ha privilegiato una strategia più «obliqua» e così
dapprima abbiamo assistito a ritardi nella spedizione dei volumi di Hachette, la cui disponibilità veniva data dalle due alle tre settimane di attesa. Poi, accanto ai titoli della casa editrice, sono comparsi misteriosi annunci che suggerivano l’acquisto di altri libri simili, ma più economici.
Due settimane fa
Amazon ha smesso di vendere alcuni libri Hachette tra cui l’ultimo poliziesco della Rowling e il nuovo thriller di Adam Brooks. Per finire,
The Skin Collector, la più recente opera di Jeffery Deaver era offerta a 25.20 dollari contro i 17,99 di Barnesandnoble.com.
Da qui le reazioni degli autori e degli editor della scuderia Hachette che, come riporta il «
Guardian», di fronte alle politiche intimidatorie del colosso del retail on line, hanno sottolineato come
le vere vittime di questa guerra siano soprattutto i lettori e di come Amazon sembri dimenticare gli sforzi comunicativi da parte di Hachette,
Dal canto suo Amazon non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, rimanendo fedele alla sua strategia della pressione, e lasciando le congetture e le conclusioni al resto del mondo editoriale. Ed ecco che tutti i maggiori siti di informazione di settore on line sottolineano la potenza economica della piattaforma di Seattle, stimata dal «New Yorker», in un’indagine pubblicata a febbraio, come
rappresentante di circa il 65% del mercato e-book nord americano, con un peso di circa un terzo sulle vendite di ciascun grande editore. Certo, anche Hachette è un giocatore importante, uno di quelli che si è potuto permettere di acquistare Time Warner Book Group nel 2006 e che lo scorso anno ha acquisito anche Hyperion, il marchio per adulti della Disney. In questo classico scontro tra titani ancora nulla è scritto, ma chi stia pagando il prezzo più alto per il momento è chiaro a tutti.
Fino a dove si spingeranno i due contendenti non ci è dato saperlo. Nel 2010, quando Amazon arrivò perfino a rimuovere il bottone per l’acquisto sotto i titoli di Macmillan, fu l’editore a vincere la battaglia, ma per il momento a queste misure plateali il colosso di Seattle sta preferendo provvedimenti più sottili.