Chi l’ha detto che Internet e gli store on line taglieranno fuori le librerie? Non i librai e neppure molti appassionati lettori. Di certo non
goodbook.it, una delle prime piattaforme italiane a proporsi come «alternativa» nostrana a ciò che
Indiebound, il network di librerie indipendenti supportato dall’American booksellers association, rappresenta Oltreoceano.
Promotore della piattaforma che a poche settimane dal lancio conta già
350 librerie e
3.500 privati iscritti in tutt’Italia, è in questo caso un distributore, il
Centro libri di Brescia, che nella logica di offrire un maggiore supporto alle librerie e cartolibrerie ha varato con inaspettato successo (parliamo di
130.000 euro di libri prenotati dopo neanche un anno) la piattaforma.
Il meccanismo è semplice. Una volta registrate sul sito, le librerie e cartolibrerie aderenti ricevono un
codice identificativo che, comunicato ai propri clienti e inserito da questi in fase di registrazione, fa sì che
tutte le prenotazioni del cliente arrivino al point di fiducia. In questo modo il privato ha la possibilità di consultare il catalogo e prenotare i propri libri in pochi e semplici passaggi
completando poi l’acquisto direttamente in libreria.
«La gestazione di goodbook.it è iniziata un anno fa quando abbiamo lanciato Centro libri point – spiega
Chiara Sandrini, responsabile del progetto –. Si trattava di una piattaforma che in nuce presentava già tutte le caratteristiche di goodbook.it ma che era riservata solo alle librerie nostre clienti. Con goodbook.it abbiamo esteso il programma a tutte le librerie e le piccole cartolibrerie, cosa che abbiamo voluto sottolineare anche con il nuovo brand che evidenzia come non ci sia volontà da parte nostra di intermediare ulteriormente i rapporti tra librai e privati».
Proprio come per Indiebound, la filosofia che guida il progetto è la
valorizzazione delle peculiarità delle realtà locali: «Il sito cerca di offrire a tutti i librai la possibilità di far emergere l’identità del proprio punto vendita: si possono inserire loghi, eventi, notizie, collegamenti social e anche rimandi ai vecchi siti che, ci siamo accorti, molti librai avevano già sviluppato».
Una soluzione che pare essere apprezzata sia dai librai, che non restano tagliati fuori dal commercio digitale e possono contare su un catalogo molto più vasto di quello che effettivamente riuscirebbero ad ospitare in libreria, sia dai lettori dato che non tutti hanno familiarità con l’uso delle carte di credito, con gli orari dei corrieri e che, soprattutto, «vogliono mantenere un rapporto diretto con i propri librai di fiducia».
Volevo fare l'astronauta, poi il dottore, ma un giorno di settembre ho iniziato a scrivere e la passione è diventata professione. Dalla cronaca di una città di provincia agli ultimi trend del mercato editoriale internazionale ho scritto e interpretato ben più di 50 sfumature di inchiostro (e di pixel!). Sono nerd per vocazione, amante delle serie TV e dei super eroi.
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