Il momento è delicato per il mondo editoriale nostrano e si moltiplicano in questi giorni le notizie delle difficoltà che da monte a valle della filiera stanno investendo il mondo del libro.
Abbiamo ricordato la scorsa settimana quelle delle
librerie indipendenti e di catena in questa fine 2012 e inizio 2013 testimoniate, solo per citare il caso che ha avuto più riscontro mediatico, dalla richiesta della
cassa integrazione per una sessantina di dipendenti della storica libreria milanese Hoepli, ma anche dalla controversa vicenda
Fnac.
Per quanto riguarda quest’ultima, per Fnac Italia si andrebbe verso il
concordato preventivo o almeno è questo l'orientamento manifestato dall'assemblea dei soci che si è svolta venerdì scorso. Durante l’incontro, spiega una nota, alla luce della non sostenibilità dell'attuale modello di business che ha generato perdite estremamente significative nel corso degli ultimi anni, l’assemblea ha messo in liquidazione Fnac Italia, nominando Matteo Rossini liquidatore che lavorerà alla presentazione di un'istanza di concordato preventivo nei tempi più brevi possibili.
In questo modo si formalizza la
cessione di Fnac Italia dal colosso del lusso francese di Francois-Henri Pinault
a Orlando Italy. Il fondo di investimento ha infatti manifestato interesse per rilevare, nell'ambito di una procedura di concordato preventivo, parte degli attivi della società. Al fine di illustrare le linee guida del piano di liquidazione, e di un'eventuale ristrutturazione, è stato già fissato un
incontro a porte chiuse con i sindacati per il 22 gennaio.
Sempre sulla crisi delle librerie si è espresso il presidente dell’Ali,
Alberto Galla, nel corso di una recente intervista ad
Affaritaliani: «Purtroppo non sono pochi i librai indipendenti italiani che si stanno lasciando prendere dallo scoramento. In questa fase critica è essenziale che la categoria si compatti, invece vedo segnali di sfilacciamento.
Nel 2012 sono stati circa 300 gli iscritti attivi all'Ali, e in questo inizio d'anno non pochi stanno
rinunciando a rinnovare l'iscrizione. E non è un bel segnale. C'è chi non rinnova perché purtroppo ha chiuso e chi, invece, sta perdendo ogni speranza».
Ed è di oggi l’annuncio della
costituzione di un’associazione delle librerie indipendenti milanesi con l’obiettivo di costruire un dialogo virtuoso con le amministrazioni locali e valorizzare il ruolo culturale dei librai indipendenti comunicandolo al meglio anche verso il grande pubblico.
Intanto anche a monte della filiera si registrano nuove criticità, da quelle
portate alla luce da Assocarta relative al
calo della richiesta per la carta da stampa dei libri alle
difficoltà dei produttori di macchine da stampa come, è solo l’ultima notizia in ordine di tempo, le piemontesi
Officine Meccaniche Cerutti: la proprietà, a metà dicembre, aveva annunciato
170 esuberi e il trasferimento di tutta l'area produttiva della sede di Casale in quella di Vercelli e, la settimana scorsa, sono state convocate le prime assemblee con le rappresentanze sindacali da cui si attendono aggiornamenti nei prossimi giorni.