Blonk, WePub, EmmaBooks. Tre neonate sigle editoriali e un obiettivo in comune: pubblicare libri esclusivamente in forma digitale. Che si tratti di dare visibilità agli esordienti distribuendo libri «senza attrito» (Blonk), di credere nello scouting on line diretto (WePub) o di pubblicare solo romanzi pensati esclusivamente per il genere femminile (EmmaBooks), le tre case editrici puntano tutto sugli e-book e sugli autori emergenti.
Blonk nasce a luglio a Pavia da un software achitect, un art director, un traduttore e una nativa digitale e, spiega una nota «propone i propri contenuti in tre lingue dividendo gli utili con autori e traduttori perché crediamo che questo modello interpreti correttamente l'ecosistema di internet. Scrivere libri per il digitale non è un compromesso al ribasso ma una straordinaria opportunità».
WePub, parte invece da un proposito chiaro ed essenziale: «pensiamo che scrivere non sia solo questione di talento naturale, ma anche di esercizio e allenamento. Se ogni italiano ha almeno un libro nel cassetto, difficilmente ci sono in circolazione 57 milioni di capolavori. Ma crediamo anche che molti libri rischino ingiustamente di non venire mai pubblicati perché esclusi dalle logiche del mercato». Niente editoria a pagamento, ma una campagna di lancio che consiste in un concorso letterario per opere inedite di narrativa italiana. WePubYou!
L’ultima e pronta al lancio è , infine, EmmaBooks, casa editrice pensata per soddisfare un pubblico esplicitamente femminile (e ricordiamo che le donne leggono in digitale statisticamente molto più degli uomini) e collegata a BookRepubblic, all’agenzia Grandi&Associati e al Women’s Fiction Festival dal quale proverranno – almeno all’inizio – titoli e autori.