The fault in our stars è il libro per bambini più venduto della settimana, secondo Publishers Weekly e il New York Times. La particolarità? Uscito il 10 gennaio negli Stati Uniti, era già in prima posizione nelle classifiche di giganti come Amazon e Barnes&Noble a giugno: non soltanto, quindi, sei mesi prima dell’uscita, ma persino prima che John Green, l’autore, lo ultimasse. Com’è possibile?
John Green è il fondatore, insieme al fratello musicista Hank, del progetto Brotherhood 2.0 (in altre parole, la fratellanza ai tempi del Web sociale): per più di un anno i due fratelli hanno comunicato tra loro esclusivamente attraverso brevi video caricati su Youtube, guadagnando riconoscibilità sotto il nome di Vlogbrothers.
Il successo è stato immediato: 600.000 followers to Youtube, 1 milione su Twitter, 82.000 su Facebook, 26.000 su Tumblr. E, si sa, ognuno di questi è un potenziale lettore.
Green, già autore di diversi libri young adults (tra cui Cercando Alaska e Città di carta, entrambi editi da Rizzoli, entrambi presto nei cinema), ha annunciato a giugno 2011 che avrebbe autografato insieme alla moglie e al fratello tutte le copie pre-ordinate: e fu un boom di ordini che portò l’opera in cima alle classifiche, prima ancora che venisse ultimata.
Il successo dell’iniziativa nata su web ha fatto sì che la Penguin prevedesse una sorprendente prima tiratura di 150.000 copie, e già i subsidiary rights hanno attirato l’interesse della Fox 2000.
La storia è centrata attorno al personaggio di Hazel, ragazza sedicenne che si trova a dover combattere contro il cancro e scopre inaspettato conforto in un gruppo d’aiuto legato alla chiesa. Nonostante il tema trattato non sia esattamente da blockbuster, gli addetti ai lavori dicono che l’interessamento di Hollywood sia legato proprio da questa insolita iniziativa che dimostra l’enorme potenzialità della rete.
Certo, occorre evitare che il mezzo venga sfruttato ad oltranza, ma siamo di fronte ad un’iniziativa di marketing originale a cui i nostri editori dovrebbero guardare con interesse. Intanto, l’autore sta girando gli Stati Uniti con il suo van decorato come la copertina del libro, toccando 17 librerie indipendenti in 17 città: perché «i tour promozionali devono essere parte integrante di ciò che mantiene le librerie tradizionali vibranti e con i conti in attivo».