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Librerie

Come salvare una libreria con un tweet e altre storie

di R. Mugavero notizia del 8 novembre 2011

Attenzione, controllare i dati.

Salvare una libreria sull’orlo del fallimento lanciando un tweet di 140 caratteri. È quello che ha fatto Aaron Durand, un giovane americano di Portland, per evitare che la libreria indipendente della madre fosse costretta a chiudere dopo vent’anni di attività. Avendo a disposizione solo mille dollari, Aaron ha pensato bene di inviare tramite il suo account Twitter un’insolita proposta: un burrito gratis a chiunque avesse acquistato almeno tre libri presso la libreria della madre. Grazie al semplice passaparola virtuale innescatosi sulla nota piattaforma di microblogging, il messaggio di Aaron è stato letto e immediatamente re-twittato da molti utenti Twitter diffondendendosi rapidamente in maniera esponenziale tra centinaia di persone. Risultato? Le vendite nella libreria della madre di Aaron hanno registrato un incremento del tutto inaspettato e oggi, a distanza di due anni, la libreria Broadway Books gode di ottima salute.
Una storia che ha dell’incredibile ma che fa riflettere su quanto possa essere efficace la comunicazione nell’era dei 140 caratteri e sulla pervasività che un breve messaggio può acquisire se condiviso in rete (tanto che c'è chi ha pensato di creare un'apposita app per divulgare attraverso il social network anche gli e-book autoprodotti).
Eppure la storia di Aaron, seppur straordinaria, non è l’unica. Da qualche giorno infatti, seguendo l’account @TwitterStories, è possibile leggere molte altre storie curiose, storie di tutti i giorni diventate eccezionali grazie alla convidisione sulla piattaforma di microbloging più famosa al mondo. TwitterStories è infatti una pagina web nata proprio con lo scopo di aggregare e rendere note queste storie. Inoltre, come si legge sul blog della piattaforma, TwitterStories intende mostrare l'umanità che si nasconde dietro un singolo tweet e quanto, attravero i 140 caratteri dei cinguettio virtuale, il mondo possa apparire ancora più piccolo. Naturalmente tutti gli utenti Twitter sono invitati a contribuire a questo nuovo progetto raccontando, tramite l’hashtag #twitterstories, le proprie singolari esperienze nate grazie all'uso del microblog.

Aaron Durand e la madre di fronte alla loro libreria

 

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