Venerdì 21 giugno non prendete appuntamenti perché in tutta Italia si festeggia la notte bianca delle librerie italiane: un’occasione, per tutti coloro che amano la lettura, di riunirsi per celebrarla e, soprattutto, difenderla.
Letti di notte nasce nel 2012 da un’idea di
Claudia Tarolo e Marco Zapparoli (Marcos y Marcos) e
Patrizio Zurru (Libreria Piazza Repubblica di Cagliari). Alla prima edizione hanno aderito 50 librerie e 12 editori. Quest’anno il loro numero è aumentato esponenzialmente: parteciperanno alla manifestazione
40 editori, 180 librerie e 20 biblioteche, senza contare i numerosissimi autori e artisti che non hanno fatto mancare la loro adesione e anche
il Giornale della Libreria sarà media partner dell'evento con un'offerta speciale riservata ai librai aderenti.
In un momento in cui la stretta della crisi si fa sentire sempre più forte in tutti i settori, Letti di notte è un’importante occasione per
far quadrato attorno al libro e dimostrare che in Italia esiste una comunità molto attiva di addetti ai lavori, ma anche e soprattutto di lettori curiosi che con i libri trascorrono volentieri una notte in bianco e che desiderano esplorare tutte le potenzialità della lettura. Perché, per dirla con le parole di Claudia Tarolo, che abbiamo intervistato sull’argomento: «
Nei libri c'è tutto, e tutto passa dai libri: le librerie sono il luogo fondamentale dove questo può accadere».
Claudia, Letti di Notte è alle porte, mancano solo 3 giorni. Cosa vi aspettate dalla seconda notte bianca delle librerie italiane?
Per noi la libreria è sempre stata un faro, in tutti i sensi. Indispensabile per orientarci, per evitare gli scogli, porto sicuro. Ci aspettiamo che una marea di lettori festeggi l'inizio dell'estate nel segno di questo faro. Sarebbe bello vedere e ascoltare dall'alto, passare in volo su tutti questi luoghi: sentire parole che risuonano, pagine che scorrono, sacchetti che si riempiono di provviste indispensabili per partire e per restare; una splendida costellazione del libro lungo tutto lo stivale.
Dietro ai palazzi più splendidi ci sono sempre architetture e fondamenta solide. Come si finanzia Letti di notte?
Letti di notte non ha goduto finora di finanziamenti rilevanti: nasce da una fortissima partecipazione collettiva, dall'entusiasmo di chi ha messo a disposizione le proprie capacità e risorse. Nulla sarebbe stato possibile senza i giovani illustratori, fotografi, grafici, registi, attori, doppiatori che hanno prestato le proprie idee e competenze; senza gli editori e i librai che hanno lavorato per organizzare centinaia di iniziative. Tutto questo si è radicato e ha dato frutti anche grazie a un lavoro di coordinamento, stimolo e raccolta che ha tenuto illuminate le finestre di Marcos y Marcos e le vetrine di Piazza Repubblica libri di Cagliari parecchie serate e nottate di lunga vigilia. Poi l'idea fortunatamente è piaciuta a tanti, e sono piovuti altri contributi, piccoli ma preziosi: Fedrigoni ha regalato la carta dei blocNotte, Bianca & Volta ha stampato tutto gratuitamente, Tiger ha offerto le Lampadine di notte, il contributo economico di Ticino Libri, la pubblicità radiofonica offerta da FastBook e tanti altri...
Tanti noti autori italiani hanno sposato la causa di Letti di notte. Chi sono i più attivi?
Saranno tanti gli scrittori che si improvviseranno librai per una notte, che daranno voce a un testo, che stenderanno i lettori su un lettino di libroterapia: tra i tanti, Daniele Benati, Gianni Biondillo, Francesco Cataluccio, Paolo Di Stefano, Gino&Michele, Marco Malvaldi, Marco Marsullo, Paolo Nori, Enrico Pandiani…
Quali sono le iniziative più originali di questa edizione?
In generale le iniziative che puntano sulla lettura ad alta voce, prima fra tutte
Letture Bendate: è dimostrato sperimentalmente che venti minuti di abbandono al puro ascolto, con gli occhi protetti da una mascherina, è più vivificante di una maschera di bellezza o di una spa; libere sedute in libreria abbonderanno il 21 giugno, provare per credere. Ci piace molto anche
Lettini di notte, nella sua duplice manifestazione: da una parte le fiabe lette ad alta voce ai bambini, dall'altra il lettore, guidato dallo scrittore-analista che indaga nelle misteriose reazioni suscitate da un libro nel suo inconscio… Irrinunciabile, poi,
Letti a castello, l'emozione di aggirarsi la notte tra le stanze, le torri e le segrete di un castello stregato dai libri. Non male anche vedere dietro il banco il sindaco della propria città. E spostarsi di libreria in libreria in bicicletta, grazie a
bici di notte. E scoprire, una buona volta, quanti sono i mestieri della notte, quelli che che consentono a tutti gli altri di dormire sereni, sera dopo sera. Infine, per riposarsi: un
lettone dei lettori, tutto fatto di libri!
Che importanza hanno manifestazioni del genere per il mondo dell’editoria e della libreria in Italia?
Ci sembrano una risposta simbolica, ma importante, ai venti cupi della famigerata crisi: riferimenti per comprendere la trasformazione che è evidentemente necessaria. Dimostrano che
esiste una comunità di lettori curiosi che si può allargare anche al di fuori dei festival, ci sono librai pieni di idee che si possono contagiare a vicenda, mostrando potenzialità ancora inesplorate della libreria. E dimostrano che è possibile, addirittura, organizzare delle cose insieme, pur nella distanza. Nei libri c'è tutto, e tutto passa dai libri: le librerie sono il luogo fondamentale dove questo può accadere. Questo è vero adesso più che mai. Forse sarebbe ora di cominciare a puntarci, tutti, davvero.
La mattina del 22 giugno, alle prime luci dell’alba, Letti di notte potrà dirsi conclusa. Cosa secondo voi non deve svanire di questa importante nottata? Ma soprattutto: pensate di farla “solo” una volta l’anno?
Molte librerie ci chiedono di aprire Letti di notte anche a ciò che accadrà dopo il 21 giugno in libreria dopo il tramonto e oltre. Abbiamo persino coniato un nome e uno slogan:
ri-Letti di notte,
I libri riaccendono le notti in libreria. Ma anche se, a parte questa bella coda di cometa, Letti di notte rimarrà la grande festa di inizio estate, vogliamo che resti il piacere di darsi da fare e mettere in comune, e che questo propizi il raccolto, come nelle antiche feste contadine del solstizio.