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Librerie

Barnes & Noble, 240 librerie in meno nei prossimi 10 anni

di P. Sereni notizia del 29 gennaio 2013

Non solo in Italia la situazione delle librerie fisiche sta drammaticamente andando incontro agli effetti della crisi. Anche negli States, dopo la bancarotta di Borders, un'altra catena libraria, Barnes & Noble, sta vivendo un momento di grave difficoltà.
Il comparto delle librerie fisiche – come è noto solo uno dei business del gruppo che invece sta andando meglio con la propria divisione digitale – andrà infatti incontro a un ridimensionamento massiccio, e, nel prossimo decennio un terzo dei punti vendita abbasseranno le serrande.
Come riporta il «Wall Street Journal», i punti vendita che sono ora 689, oltre ad altri 674 all’interno di campus universitari, hanno subito negli ultimi anni la chiusura di una media di 15 librerie all’anno, ma fino al 2009 è sempre stata compensata da almeno 30 nuove aperture. L’obiettivo di Mitchell Klipper, amministratore delegato di B&N, è arrivare ad avere, tra dieci anni, tra le 450 e le 500 librerie.
Pare proprio che i Barnes & Noble che negli anni Novanta spuntavano come i funghi a minacciare i vari store around the corner siano ormai storia, e tra le cause non si può che annoverare anche il grande successo del libro elettronico.
«Ogni modello di affari si evolve», ha detto Klipper, mentre crescono gli interrogativi sul futuro della catena. Nel periodo natalizio il fatturato della catena di librerie è calato quasi dell’11% rispetto all’anno precedente. Le vendite comparate, quelle nei negozi aperti da almeno un anno, dato chiave per determinare l’andamento del settore, sono calate del 3,1% mentre segnano una battuta d'arresto anche i due tablet Nook lanciati dal gruppo, vittima della concorrenza di Amazon, Apple, Google e di società elettroniche come Samsung.
Ma non tutto è perduto secondo Klipper: «Il modello aziendale è buono, dobbiamo fare degli aggiustamenti e agire in modo intelligente, le cose sono cambiate ma il business evolve».
Certo non si può negare la spinta innovativa che ha caratterizzato B&N nell’ultimo decennio del secolo scorso: la creazione di un concept di libreria del tutto innovativo, un mix di vendite, marketing, fidelizzazione della clientela a suon di promozioni e merchandising (dalla stationery al non book). Entrare in un punto vendita della catena vuol dire ritrovarsi in un ambiente caratterizzato, oltre che dall’assortimento librario, da un’atmosfera rilassata, complice l’esclusivo accordo con il brand che negli Stati Uniti è sinonimo di «caffè», Starbucks. Senza contare che anche con l’avvento del digitale e, soprattutto, con il lancio di Nook, il punto vendita è stato uno dei primi a proporre una risposta alle nuove esigenze della clientela alle prime armi con e-reader, e-ink ed e-book.
B&N è stata la prima libreria a dedicare degli spazi, sempre più consistenti, all’interno ai propri store per fornire assistenza ai clienti alle prime armi con i libri 2.0 tramite personale specializzato. Resta da vedere se la formula degli store della catena è ancora vicina alle esigenze di un pubblico di lettori sempre più infedeli e dei consumi frammentati.

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