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Librerie

App Store, record di download eppure più della metà delle App non raggiunge il break even

di P. Sereni notizia del 8 gennaio 2013

Gennaio tempo di bilanci per l'App Store che, nei primi giorni del 2013, l'azienda di Cupertino e dichiara avere raggiunto risultati più che positivi per l'anno appena trascorso. 40 miliardi sarebbero infatti le applicazioni scaricate in totale dal negozio digitale della Mela, di cui quasi 20 miliardi solo nel 2012. Rispetto ai dati presentati a giugno la crescita dei download è notevole e trascinata dagli oltre 400 millioni di account e dalle 775.000 App sviluppate per i device Apple.
L'elevato numero di utenti che hanno interagito con i nuovi iPad, iPhone e iPod Touch regalati a Natale ha fatto schizzare i download registrati nel mese di dicembre a oltre 2 miliardi, niente male se si pensa ai numeri dell'altro grande store di contenuti, Google Play che, lanciato in ritardo rispetto a quello di Jobs, può contare su uno storico di «appena» 25 miliardi di download e 675.000 App a biblioteca. 
Tuttavia viene da chiedersi come mai, nonostate i numeri snocciolati da Apple, che ci parlano di un negozio estremamente attivo e dinamico, sia così difficile per i soggetti produttori di contenuti raggiungere il break even, ovvero, detto brutalmente, ricavare un profitto dalle applicazioni rese disponibili sullo store.
Un primo indizio è facilmente intuibile: sviluppare un App costa migliaia di euro e recuperare l'investimento a fronte di prezzi bassissimi non è facile. Come è noto infatti gli studi sull'utenza dello store dimostrano che la soglia dello 0,99 è raramente superata dagli acquirenti che, abituati a range di prezzi pari o inferiori, spesso non percepiscono il valore del prodotto che si apprestano ad acquistare.
Inoltre, secondo i risultati di uno studio realizzato da App Promo, fare soldi attraverso App Store è una attività alquanto ardua: il 59% delle applicazione non genererebbe abbastanza ricavi per raggiungere il pareggio dei costi di sviluppo mentre l'80% delle App, con buona pace di Angry Birds, non è in grado di garantire proventi tali da diventare un business autonomo.
Di regole per creare un'app mega seller non ne esistono, al massimo consigli: essere nella Top100 o 200 (sempre tenendo presente che gli utenti spesso non hanno pazienza di scorrerle fino al fondo) magari grazie ad una strategia di marketing ben studiata per favorire le vendite all'uscita, fondamentali per salire di posizione; avere un'icona ben strutturata che evidenzi i punti di forza del marchio e che non si discosti troppo dall'iconografia di app analoghe (utilizzare per un App di blocco note una grafica che non comprenda il segno di spunta o il tema del notes potrebbe rendere poco intuibile all'utente lo scopo del prodotto); scegliere nomi semplici ed evocativi... e dita incrociate perchè l'algoritmo di ricerca di App store non sempre restituisce ciò che ci si aspetterebbe di trovare.

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