Nulla di fatto per quanto riguarda l’accordo tra il Dipartimento di Stato americano e Amazon. Il sodalizio Clinton-Bezos, di cui avevamo già parlato (Usa, accordo con Amazon per un programma di apprendimento in mobilità), si è concluso ancor prima di iniziare.
In ballo c’era il Mobile Learning Initiative, un progetto pilota per la creazione di un programma mondiale volto a presentare in modo nuovo i diversi aspetti della cultura e della società americana ai giovani, agli studenti e a un pubblico internazionale agevolando l’apprendimento della lingua inglese in tutto il mondo attraverso una capillare diffusione di e-reader. Se fosse andato in porto il contratto avrebbe fruttato al colosso di Seattle una cifra che si aggirava intorno ai 16,5 milioni di dollari.
Il Dipartimento di Stato americano pare invece averci ripensato e in un comunicato diffuso a metà agosto ha spiegato di volersi prendere altro tempo e di voler considerare con maggiore attenzione le alternative tecnologiche disponibili e valutare anche l’ipotesi di rivolgersi ad altri player.
Tra le altre possibili ragioni che avrebbero spinto il Dipartimento a fare un passo indietro è stata citata la chiara presa di posizione della National Federation of the Blind. La Federazione infatti, in seguito all’annuncio dell’accordo Clinton-Bezos aveva dichiarato in una lettera che l’uso del Kindle all’interno del Mobile Learning Initiative, avrebbe rappresentato una violazione delle norme sull’accessibilità dei contenuti dell’amministrazione pubblica degli Usa. Se infatti il percorso di tutti gli editori più lungimiranti è volto all’adozione in maniera sempre più massiccia delle tecnologie per l’accessibilità dei libri digitali, il Kindle risulterebbe tuttora un dispositivo inaccessibile ai ciechi e agli ipovedenti.