L’ultima iniziativa targata Amazon fa discutere editori e librari d'Oltreocenao. Si tratta di Price check, un’applicazione per iPhone e iPad che permette agli utenti – una volta scannerizzato il relativo codice a barre – di acquistare un certo prodotto su Amazon ad un prezzo più conveniente rispetto a quello del negozio fisico in cui ci si trova. Nonostante questa app non minacci ancora direttamente i libri (ma colpisce il materiale non-book presente nelle librerie, dalla cartoleria ai Dvd), in molti hanno protestato contro l’iniziativa: dalla giornata del “Boicottiamo Amazon” organizzata dalla libreria Street Books in Oregon, all’articolo apparso sul New York Times di Richard Russo. La paura è che Amazon arrivi a conquistare qualsiasi mercato schiacciando la concorrenza. Contemporaneamente, voci anonime provenienti da diverse case editrici statunitensi affermano che nelle ultime settimane le richieste di Amazon, specie per quanto riguarda l’offerta di materiale promozionale aggiuntivo da aggiungere alla scheda libro (booktrailer, intervista all’autore ecc.), stanno diventando sempre più difficili da esaudire.
Molti addetti ai lavori stanno cercando vie per rendere il proprio futuro più indipendente dal gigante dell’e-selling (senza dimenticare, tuttavia, i pericoli legali ad una rottura delle trattative con l’azienda di Bezos: si pensi al caso della Macmillan nel febbraio 2010). Come sottolineato dal presidente dell’Aba (American bookellers’ association), le strategie di difesa devono basarsi sul rapporto privilegiato editori – librerie indipendenti, rapporto reso ancora più importante dopo la chiusura della catena Borders all’inizio del 2010.