
Colpo grosso per
Amazon. Il colosso di Seattle
ha concluso l’accordo, per l’acquisizione di
Goodreads il social network punto di riferimento mondiale per i lettori a caccia di recensioni e consigli di lettura.
Russ Grandinetti, vice presidente di Amazon ha così commentato la notizia: «Amazon e Goodreads condividono una passione:
reinventare la lettura. Goodreads ha aiutato a cambiare il modo con cui scopriamo e discutiamo di nuovi titoli e, grazie al Kindle, Amazon ha contribuito a diffondere la lettura in tutto il mondo. Inoltre entrambi hanno fornito a migliaia di autori la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio e di far meglio il loro mestiere. Insieme abbiamo intenzione di continuare a lavorare per compiacere lettori e autori in moltissimi altri nuovi modi».
Proprio lettori e autori, hanno accolto con molto meno entusiasmo la notizia su Twitter, la maggior parte di essi t
emendo una perdita di autonomia da parte del social. Abbastanza esplicativi i titoli degli articoli riportati da alcuni dei più noti siti on line dedicati al mondo del libro:
Turow on Amazon/Goodreads: This is how modern monopolies can be built, ovvero il commento preoccupato della Author's Guild americana;
5 Alternatives to Goodreads, che sugerisce il nome di cinque social network indipendenti cui affidare i propri gusti letterari;
Amazon buys Goodreads: we’re all just data now, che auspica l'accordo con Amazon non apra gli scrigni delle abitudini di lettura di milioni di utenti al retailer.
Goodreads è il più importante social network del mondo dedicato ai lettori e alle recensioni. Fondato nel 2007 conta oggi più di 16 milioni di membri e il sito ospita oltre 30.000 book-club. Numeri impressionanti, grazie ai quali
Goodreads avrebbe potuto facilmente lanciarsi nel mercato delle vendite diventando una piattaforma di e-commerce in grado di competere (proprio) con Amazon. Quello che avviene oggi invece è che il sito di vendita di e-book leader nel mondo acquisisce il più importante social network dedicato ai libri – mossa strategica che ha un precedente nell’
acquisizione di Shelfari nel 2009 – ottenendo in questo modo il predomino assoluto sul mondo delle recensioni on line.
Otis Chandler, Ceo di Goodreads ha tuttavia sottolineato sul blog ufficiale del sito che l’accordo: consentirà al social networks di espandere la sua portata grazie alle risorse di Amazon; risponderà alle richieste di tutti quegli utenti che desideravano portare l’esperienza di Goodreads su un e-reader;
non avrà alcuna influenza sull’autonomia del sito e del suo team. Eppure nè Chandler nè Grandinetti hanno ancora dato una risposta all’interrogativo che tormenta il mondo dell’e-commerce in generale (e Barnes & Noble in particolare):
Goodreads manterrà anche in futuro il sistema di
link che permette di individuare la pubblicazione di cui si discute sui vari store on line e, in primis, su Barnes & Noble (che attualmente gode di un bottone dedicato)? Di fronte alla specifica richiesta di un magazine on line Chandler ha chiarito:«Per noi è incredibilmente importante che Goodreads rimanga una piattaforma aperta a tutti coloro che leggono, indipendentemente che la lettura avvenga su carta, su Nook, su Kindle e quant’altro. Per quanto riguarda il design [dei link] vedremo, sicuramente ci rifletteremo dalla prospettiva dell’utente. Se I nostri utenti vorranno davvero mantenere quei link [agli altri store], allora probabilmente li manterremo».