Guidata dal regista James Cameron, a Hollywood salgono i toni della contestazione contro Direct Tv, il servizio di video on-demand che promette agli utenti americani di portare sul televisore di casa le ultime uscite cinematografiche dopo appena due mesi dalla proiezione nelle sale.
Direct Tv, creata da Fox, Universal, Sony e Warner, permettendo di acquistare le pellicole a 29,99 dollari a l’una, scatena però non solo le ire dei cineasti, che lamentano il livellamento dell’offerta cinematografica a quella televisiva, ma anche quella delle sale cinematografiche.
I due cine-circuiti maggiori, Cinemark e AMC Entertainment proprietari di circa 16 mila degli oltre 38mila schermi sparsi per l’America, hanno, infatti, dichiarato negli scorsi giorni che opporranno il gran rifiuto alla proiezione dei trailer dei film che verranno inclusi nell’offerta di video on-demand che dovrebbe partire a giorni.
Presa in contro piede la Fox in una nota dichiara che «l’operazione non danneggerà gli incassi dei film al botteghino ma, anzi, servirà a dare maggiore visibilità a tutti quei film che hanno registrato in sala un affluenza di pubblico inferiore alle aspettative».