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Libertà d'espressione

Texas. Fermata la legge che impone alle librerie il ban sui libri per le scuole pubbliche

di Alessandra Rotondo notizia del 26 settembre 2023

Il giudice Alan D. Albright, che siede nella Corte degli Stati Uniti per il distretto occidentale del Texas, ha bloccato con un’ordinanza e un parere scritto di 59 pagine l'entrata in vigore della controversa HB 900, la legge sulla classificazione per «contenuto sessuale» dei libri che possono entrare nelle scuole pubbliche.

Firmata all’inizio dell’estate dal governatore Greg Abbott, la legge HB 900 avrebbe imposto alle libraie e ai librai interessati a rifornire le scuole distrettuali di classificare i libri in base ai «contenuti sessuali» eventualmente presenti in ciascun titolo, sulla base delle indicazioni piuttosto indeterminate contenute nel provvedimento.

Secondo la legge, i titoli classificati come «sessualmente espliciti» (quelli che includono materiale ritenuto «palesemente offensivo» secondo standard condivisi non meglio specificati) sarebbero stati banditi dalle scuole del Texas. I titoli classificati come «sessualmente rilevanti» (quelli in cui vengono rappresentati dei comportamenti sessuali) avrebbero richiesto il permesso scritto dei genitori per l'accesso degli studenti. Inoltre, la legge avrebbe dato allo Stato il potere ultimo di variare la classificazione di qualsiasi libro e avrebbe costretto i venditori – essenzialmente le librerie – a adottare la classificazione, pena l'esclusione dal novero dei fornitori scolastici.

A movimentarsi per bloccare la norma sono state due librerie texane – la BookPeople di Austin e la Blue Willow Bookshop di Houston – supportate dall'American Booksellers Association, dall’Association of American Publishers, dall’Authors Guild e dal Comic Book Legal Defense Fund. I soggetti ricorrenti ritenevano che la legge fosse palesemente incostituzionale, imponendo un onere insostenibile a venditori e editori. E hanno avuto ragione.

«La Corte non contesta il fatto che lo Stato eserciti un forte controllo sui materiali a cui i bambini possono accedere a scuola. E la Corte è sicuramente d'accordo sul fatto che i bambini debbano essere protetti dai contenuti osceni» ha concluso Albright nel suo commento. «Ciò detto, la legge individua una serie di requisiti incostituzionalmente vaghi. E lo Stato, abdicando alla sua responsabilità di proteggere i bambini, costringe privati e aziende a rispettare una legge incostituzionale che viola il Primo Emendamento [quello che in Usa tutela la libertà di parola e stampa]».

La sentenza – emessa peraltro da un giudice nominato da Trump – è al momento il principale successo conseguito nell’ambito di una serie di azioni legali che si oppongono al contenimento della libertà di lettura degli studenti con il pretesto di tutelare i diritti dei genitori.

Guardando alle più recenti, in giungo il governatore democratico dell'Illinois firmava la House Bill 2789: la prima legge statunitense che consente di assegnare finanziamenti pubblici solo alle biblioteche che aderiscono ai principi della Carta dei diritti dell'American Library Association, o che si dotano di un regolamento che «proibisce la pratica di vietare libri o altri materiali all'interno della biblioteca o del sistema bibliotecario». Poco dopo, un giudice federale dell'Arkansas ha bloccato due disposizioni chiave della legge 372: avrebbero esposto bibliotecari e librai a responsabilità penali nel caso in cui avessero reso accessibili ai minori libri «inappropriati o dannosi». In Missouri sono attualmente in corso alcune cause per contestare il Senate Bill 775, una legge che – secondo i suoi oppositori – costringerebbe i bibliotecari a censurare le loro collezioni sotto la minaccia di «un'applicazione arbitraria di pene detentive o pecuniarie».

Tornando alla HB 900, i funzionari federali hanno già annunciato che ricorreranno in appello. Al contrario, i querelanti hanno lodato la decisione del giudice: «Ringraziamo la Corte per la sua sentenza chiara e decisiva e ci rallegriamo che abbia stabilito che questa legge viola il Primo Emendamento, impone condizioni insostenibilmente onerose ai librai e ignora gli standard comunitari molto diversi tra le varie comunità locali» hanno dichiarato. «Oggi è un grande giorno per le librerie, gli editori, i lettori e per il Texas».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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