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Lettura

Un’Europa dei lettori è possibile. I primi risultati del progetto Aldus sulle rilevazioni della lettura

di Bruno Giancarli notizia del 8 dicembre 2022

Tra gli obiettivi di Aldus Upil network europeo delle fiere del libro coordinato da AIE e cofinanziato da Europa Creativa – c’è quello di promuovere la realizzazione di ricerche sulla misurazione (e la promozione) della lettura in Europa. A quest’ambito erano stati dedicati due studi per misurare le modalità attraverso cui vengono raccolti i dati sulla lettura e sulle traduzioni in Europa, al fine non tanto di avere una panoramica dello stato dell’arte, quanto di dotarsi di strumenti per promuovere una rilevazione condivisa a livello internazionale.

Oggi, all’interno del programma professionale di Più libri più liberi, sono stati presentati i primi risultati del progetto pilota di indagine condivisa sulla lettura in un evento dal titolo Verso un’Europa dei lettori. A esporre i primi, incoraggianti risultati è stato Luis González, della Fundación Germán Sánchez Ruipérez, in rappresentanza del gruppo di lavoro di Aldus Up dedicato alle ricerche sulla lettura.

Il punto di partenza di questa parte del lavoro di Aldus Up può essere riassunto attraverso un acronimo, ERICS: European Item Core Set for reading surveys (Insieme europeo di variabili per le rilevazioni della lettura). L’analisi delle indagini già presenti in diversi Paesi europei ha condotto alla definizione di un insieme condiviso di domande per rilevare le abitudini dei lettori, che tre Paesi pilota hanno deciso di implementare: Italia, Spagna e Norvegia. L’obiettivo è quello di misurare gli stessi fenomeni allo stesso modo, rendendo così possibile quella confrontabilità che la situazione attuale non può invece garantire.

A seconda di come ogni domanda sia stata implementata o meno, si danno tre gradi di conformità: i questionari dei tre Paesi sono stati modificati conformemente a ERICS (situazione A); le modifiche diverranno effettive nel 2023 (situazione B); esistono domande non previste da ERICS all’interno delle rilevazioni nazionali, le quali però rivestono comunque particolare importanza per monitorare aspetti specifici dei comportamenti della popolazione (situazione C).

All’interno di un campione omogeneo tra i tre Paesi, è stata posta la seguente domanda: «Pensando ai libri che leggi o ascolti nel tuo tempo libero, quali dei seguenti formati utilizzi?». La situazione che emerge è quella che segue:

Nel caso spagnolo, va però notato, gli ascoltatori di audiolibri vengono conteggiati a parte rispetto alla lettura: Di conseguenza, le categorie «Nessuno dei precedenti» e «Totale non lettori» includono anche ascoltatori di audiolibri che non leggono né libri a stampa né e-book.

Un ulteriore elemento d’interesse è il confronto sul numero medio di libri ed e-book letti:

I dati esposti possono sembrare pochi rispetto alla mole di dati normalmente disponibile nelle indagini sulla lettura, ma non va dimenticato che in ogni Paese si chiedono cose diverse e si raccolgono i dati in modo differente rispetto agli altri. Una simile confrontabilità senza il progetto di Aldus Up sarebbe impensabile. La cosa fondamentale nell’implementare questa metodologia è che non venga pregiudicata la serie storica di ciascun Paese, una precondizione perché il modello venga adottato – nessun Paese ha interesse a rompere la continuità dei dati. Abbiamo bisogno di politiche europee per la promozione della lettura, e l’unico modo perché queste siano efficaci è avere dati sui quali basarsi: è questa l’ambizione di Aldus Up.

Dopo Luis González ha preso parola Enrico Turrin, vicedirettore della Federazione degli editori europei. Anche l’associazione che rappresenta è sempre stata interessata alle indagini sulla lettura, di cui ricorda l’importanza non solo perché se la lettura ha esternalità positive sulla società, ma soprattutto perché – in questo punto come nel precedente in accordo con Gonzalez – occorre misurare il fenomeno correttamente per valutare l’impatto delle politiche. La novità di Aldus Up che FEP saluta con favore è il riuscire a fornire una dimensione europea anziché limitarsi aa una giustapposizione dei dati. Avere un metodo armonizzato ha un ulteriore vantaggio: può cioè stimolare nuovi paesi ad aderire. Non va infatti dimenticato che Eurostat non conduce da più di dieci anni un’indagine sulla lettura in Europa, e che la maggior editoria europea, la Germania, non raccoglie dati sulla lettura. Aldus Up è un’occasione per portare nuova luce sull’urgenza di questa tematica.

A conclusione dell’intervento è intervenuto Massimo Pronio (Responsabile Comunicazione della Commissione europea alla Rappresentanza in Italia), il quale ha ricordato un punto di particolare sensibilità. Proprio perché ricerche simile sono del massimo interesse, occorre portarle all’attenzione degli organi competenti: stimolare la commissione europea, o l’Eurostat. La commissione europea è un organo recettivo: i progetti validi ricevono ascolto, quando c’è la volontà politica di portarli avanti. La promozione di progetti pilota è una delle sue missioni: anche l’Eramsus, dopotutto, ha preso il via così.

L'autore: Bruno Giancarli

Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.

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