Solo a un ragazzo o ragazza britannica – tra gli 8 e i 18 anni – ogni tre piace leggere «molto» o «abbastanza»: è il livello più basso registrato da quando, vent’anni fa, la no profit National Literary Trust fondata da Simon Hornby, già a capo della catena libraria WHSmith PLC, ha avviato le rilevazioni.
Rispetto al 2005, la flessione è stata del 36%. «Siamo di fronte – dichiara la Ong – a una costante erosione del piacere della lettura attraverso le generazioni, con implicazioni sulla alfabetizzazione, il benessere e lo sviluppo individuale che non possiamo ignorare».
I dati sono coerenti con rilevazioni simili condotte in altri Paesi europei: il piacere della lettura è più diffuso nel genere femminile che in quello maschile, ha un brusco calo dopo gli 8 anni e una ripresa dopo i 16. Soprattutto è simile il trend di base rilevato in Paesi e contesti diversi: leggere piace sempre meno e sempre meno tempo viene dedicato a questa attività anche tra i più giovani che, pure, hanno più dimestichezza con libri e lettura di quanta ne abbia la popolazione più anziana.
L’Associazione Italiana Editori ha presentato alla Bologna Children's Book Fair lo scorso marzo una ricerca che mostra come solo un bambino, bambina, ragazzo o ragazza ogni quattro (26%) legge più di sei libri a stampa l’anno. Il 70% della popolazione italiana 0-14 anni legge solo fino a sei libri a stampa l’anno, il 4% non legge. Il voto medio complessivo sul piacere della lettura è una sufficienza stentata: 6,4. Mediamente, nel 2025 il tempo settimanale dedicato alla lettura di libri tra gli 0 e i 14 anni è di un’ora e 55 minuti contro le 7 ore e 6 minuti di tablet e smartphone. La forbice è particolarmente ampia nella fascia 10-14 anni: un’ora e 43 minuti contro 10 ore e 28 minuti.
In Francia, una ricerca commissionata dal Centre national du livre a Ipsos sull’intera popolazione ha rilevato un brusco peggioramento nella qualità della lettura e nel tempo dedicato. Il 27% dei lettori e delle lettrici fa qualcos’altro mentre legge – come inviare messaggi o andare sui social network –, in particolare i giovani tra i 15 e i 24 anni (il 53%) e quelli tra i 25 e i 34 anni (il 42%). Il tempo medio di lettura quotidiano è di 31 minuti, in calo di 10 minuti rispetto a due anni fa, quello settimanale 3 ore e 40 minuti, in calo di un’ora e sette minuti rispetto a due anni fa.
Sono tutti tasselli di un quadro generale che delinea un cambiamento strutturale che avviene in contemporanea alla sempre maggiore diffusione degli smartphone nella popolazione, giovanile e non. In altri Paesi, come negli USA, quello che si rileva è un peggioramento delle competenze di lettura: la National Assessment of Educational Progress rileva come un terzo dei ragazzi e delle ragazze che frequentano l’eighth grade (corrispondente alla terza media in Italia) hanno competenze di lettura «below basic», ovvero sotto il livello base e che, abbastanza sorprendentemente, la situazione non è affatto migliorata dopo gli anni difficili della pandemia, durante i quali le performance erano influenzate dal fatto che le scuole fossero rimaste chiuse per lunghi periodi.
Tornando alla ricerca britannica, il piacere della lettura, che riguarda solo un terzo del campione nella fascia 8-18 anni, è ben più alta nella fascia 5-8 anni e pari al 62,6%. Nel dettaglio, il piacere della lettura «tiene» tra gli 8 e gli 11 anni (46,9%), precipita tra gli 11 e i 14 anni (29,5%) e i 14-16 anni (28,6%), per poi risalire tra i 16 e i 18 (41,1%). Prendendo in esame l’intero arco generazionale 5-18 anni, amano leggere il 39,1% delle ragazze e il 25,7% dei ragazzi.
Passando invece al tempo dedicato alla lettura, è un’attività quotidiana per un ragazzo o ragazzo ogni cinque tra gli 8 e i 18 anni, il 18,7%. Pure questo è il dato peggiore degli ultimi vent’anni, inferiore di circa il 20% rispetto al 2005 e, anche qui va meglio tra i 5 e gli 8 anni, 44,5%.
Tra le strategie che la no profit caldeggia per riavvicinare ragazze e ragazzi alla lettura, c’è il fare riferimento agli interessi e ai media che, più dei libri, questi frequentano. Due su cinque (il 38,1%) ragazze e ragazzi che non amano leggere, dicono però di essere motivati a farlo quando si tratta di letture collegate a serie tv o film che gli sono piaciuti, il 37,1% dice lo stesso per letture che riguardano i propri hobby. Altri elementi che li avvicinano ai libri sono titoli o copertine che attirano il loro interesse (30,9%), la libertà di poter scegliere da sé cosa leggere (26,6%), ma anche il ricevere suggerimenti mirati da amici, familiari o insegnanti (22%).
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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