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Lettura

UK, come la narrativa straniera ha conquistato una nuova generazione di lettori inglesi

di Elisa Buletti notizia del 17 agosto 2023

Lo scorso maggio, a Londra, si è tenuta la cerimonia di premiazione dell’International Booker Prize 2023 che celebra ogni anno la migliore opera di narrativa di tutto il mondo tradotta in inglese e pubblicata nel Regno Unito e in Irlanda. Come riportato dal Guardian, durante l’evento gli organizzatori hanno condiviso numeri incoraggianti circa la narrativa straniera tradotta in inglese: i dati, tratti da un’indagine sugli acquirenti di libri, hanno mostrato che le vendite di questo segmento sono aumentate del 22% lo scorso anno, rispetto al 2021, e che gli under 35 rappresentano quasi il 50% degli acquirenti.

Dalla sua creazione nel 2016, l’International Booker Prize regala grande visibilità ai suoi vincitori. Ad esempio, l’opera vincitrice dello scorso anno, Tomb of Sand di Geetanjali Shree – tradotto dall’hindi all’inglese da Daisy Rockwell – aveva venduto solo 500 copie prima della nomina, passando poi a 25.000 nei nove mesi successi alla vittoria. O ancora il primo vincitore nel 2016, The Vegetarian di Han Kang – tradotto dal coreano all’inglese da Deborah Smith (uscito in Italia per Adelphi con il titolo La vegetariana, con traduzione italiana di Milena Zemira Ciccimarra) – è arrivato a vendere mezzo milione di copie in inglese, contro le 2.000 circa coreane vendute nei dieci anni prima dell’assegnazione del premio.

Ma come mai ai giovani inglesi piace tanto la letteratura straniera? Jacques Testard di Fitzcarraldo Editions, editore dell’International Booker Prize 2018, Flights (in Italia I vagabondi, Bompiani, con traduzione di Barbara Delfino) scritto dalla polacca Olga Tokarczuk e tradotto in inglese da Jennifer Croft, racconta: «Siamo entusiasti di pubblicare libri che interagiscano con il mondo contemporaneo. Ci sono temi che emergono in maniera evidente da molti dei romanzi che pubblichiamo, utili a comprendere il mondo in cui viviamo. Forse per questo funzionano con i lettori più giovani».

Tra i libri tradotti nel Regno Unito, grande spazio è lasciato alla letteratura giapponese. L’amministratrice dell’International Booker Prize, Fiammetta Rocco, fa notare che i giovani inglesi non sembra vogliano leggere le lingue che classicamente erano considerate le più tradotte, ovvero quelle dell’Europa occidentale. Al contrario, come sottolinea al Guardian, dei due milioni di romanzi tradotti in Gran Bretagna lo scorso anno, «la lingua più popolare – poco meno di mezzo milione di volumi – è il giapponese, seguita dal sudcoreano».
Come sostiene Lucy North, affermata traduttrice dal giapponese, la letteratura giapponese è così popolare all’estero poiché «gli scrittori giapponesi eccellono nella narrativa breve. C’è un sentimento di critica e di opposizione, ma è velato. Una sorta di mistero che attira i giovani lettori».

La lettura riguarda la scoperta e leggere al di fuori della propria cultura sfida la nostra visione del mondo: un processo che, solitamente, viene più naturale alle nuove generazioni. «I giovani di oggi», racconta al Guardian Frank Wynne – le cui traduzioni in inglese di romanzi dal francese e dallo spagnolo si sono aggiudicate svariati premi –, «sono meno diffidenti nell’approccio ai libri in traduzione. Se un romanzo è eccitante, potente, se parla a loro, perché non dovrebbero leggerlo?».

L'autore: Elisa Buletti

Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.

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