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Lettura

Se i millennials preferiscono la carta

di Lorenza Biava notizia del 7 aprile 2015

Chi lo avrebbe detto che dopo tutto i millennials – ovvero quella generazione di giovani adulti che hanno tra i 18 e i 34 anni – avrebbero continuato a preferire la carta? Secondo un nuovo studio di Publishing Technology per «Publishing Perspectives» (disponibile qui), infatti, la lettura su carta batte ancora quella in digitale 2 a 1. Quasi il doppio degli intervistati di fronte alla richiesta di indicare in che formato avesse letto prevalentemente l'anno precedente ha dichiarato di avere per lo più optato per la carta: il 79% vs il 45%.
Il dato in realtà non è molto diverso da quello che qualche tempo fa aveva evidenziato Pew Research  riferendosi ai lettori più grandi. Tra gli adulti con più di 18 anni, infatti, il 28% ha dichiarato di avere letto un e-book nel 2014 contro il 69% degli intervistati che ha dichiarato di avere letto almeno un libro cartaceo.
Nonostante siano nati nell’era digitale e abbiano vissuto in prima persona la crescita dei social network, i millennials non vivono la loro vita in maniera esclusivamente digitale e quando si tratta di contenuti prevalgono paradigmi di integrazione tra i media tradizionali e quelli digital only: secondo il white paper di Publishing Technology, il 72% dei Millennials legge giornali di carta, il 51% si informa con magazine on line, il 79% legge libri di carta, il 46% e-book su tablet, il 36% li legge via mobile e il 31% attraverso devide dedicati.
I risultati di Publishing Tecnology suggeriscono anche che i millennial quando devono scegliere come informarsi sulle proprie letture sono egualmente a loro agio con le modalità tradizionali e con quelle offerte dalla rete: il 45% dei ragazzi sostiene di scoprire i libri grazie al classico passaparola, il 34% trova l’informazione che cerca sui social network, il 32% in rete e il 25% trova le informazioni che cerca nel luogo fisico, sia esso la libreria o la biblioteca.
Capire come cambia l’approccio delle nuove generazioni al mondo del libro e più in generale ai contenuti è fondamentale per le industrie che li producono tanto che anche in Europa Eread, il consorzio europeo di agenzie di promozione della lettura (cui partecipa anche l’Italia con il LeseForum del Sud Tirolo), sta lavorando ad un progetto che sarà lanciato questa settimana e che mira a valutare l’impatto della lettura digitale nei processi di apprendimento. Attraverso un ciclo di workshop ed incontri gli esperti incontreranno gli stakeholder  del publishing e del mondo educativo e cercheranno di chiarire i risultati discordanti emersi dalle numerose ricerche sviluppate sul tema.

L'autore: Lorenza Biava

Volevo fare l'astronauta, poi il dottore, ma un giorno di settembre ho iniziato a scrivere e la passione è diventata professione. Dalla cronaca di una città di provincia agli ultimi trend del mercato editoriale internazionale ho scritto e interpretato ben più di 50 sfumature di inchiostro (e di pixel!). Sono nerd per vocazione, amante delle serie TV e dei super eroi.

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