In Francia – in base ai dati emersi dalla terza indagine (7 e il 20 febbraio 2013) Baromètres Sne/SGdL/Sofia Usage du libre numérique – in un solo anno è triplicato il numero dei francesi che leggono degli e-book.
Il 15% dei francesi (15+) dichiara di aver letto nel 2013 (in tutto o in parte) un libro digitale. Era il 5% nel 2012. A titolo di confronto (e di sconforto) sono il 3,1% in Italia (il dato è però del 2011), ed erano lo 1,3% nel 2010 (Q3).
L’analisi francese conferma un importante aspetto di fondo. La stretta relazione tra lettura di libri (di carta) e lettura in digitale. Lo sviluppo del mercato digitale dei contenuti si conferma innanzitutto fondato sulla lettura/acquisto di libri nei formati e nei canali tradizionali. Chi legge su e-reader o tablet continua (per ora) a leggere libri di carta. Il 69% di chi ha letto su un e-reader o un tablet, ha anche dichiarato di aver comunque letto un libro a stampa negli ultimi 30 giorni. E il 22% legge più 20 libri a stampa all'anno.
Andamento della lettura di e-book: Italia e Francia a confronto (2010-2013)
Non è tanto importante il fatto che in questo anno la penetrazione di e-reader e tablet si sia moltiplicata con il 42% degli intervistati che dichiara di possedere oggi un device digitale dedicato alla lettura e un 18% che ne prevede l’acquisto nei prossimi sei mesi – una tendenza che per altro vediamo replicata anche sul mercato italiano dai dati di Assinform (+379% i tablet venduti) – quanto piuttosto il tempo che viene dedicato alla lettura su device. Un valore che in qualche misura si fa indice della «qualità» della lettura digitale. Pur con tutte le cautele del caso (tipiche delle ricerche sull’utilizzo del tempo) chi legge su libro su un e-reader o un tablet dedica alla lettura su uno schermo 57 minuti (esclusa la lettura di sms ed e-mail).
Ma è forse l’analisi dei modi attraverso cui il lettore francese si procura l’e-book ad costituire oggi – anche per la realtà italiana – l’elemento di maggior interesse. Se al primo posto (39%) si collocano i siti dei grandi player internazionali (Amazon, Google, Applestore, Google books, ecc.), le catene di librerie editoriali (quelle che vengono indicate come «grande surface spécialiséees: Fnac, Virgin, ecc.) e non editoriali (Furet du Nord, La Procure, Chapitre, Relay, Dialogue) assieme mettono assieme il 42% delle indicazioni.
Allora l’analisi che ci viene dalla Francia (e questa è la terza edizione dell’osservatorio realizzato dal Syndicat National de l’éditions) contiene un’importante valenza «politica», ed è un vero peccato non disporne di analoghe per il nostro Paese. Ci dicono che – almeno in questa fase di sviluppo del mercato – le «agende digitali» si fondano sulle abitudini di lettura di libri e di frequentazione dei canali di vendita fisici. Sono i forti e abituali lettori a spostarsi per primi verso l’e-book o ad utilizzare in maniera non marginale i canali di vendita (librerie) costruite attorno alla logica del servizio al cliente. Se in Francia la lettura di e-book è già al15% (da noi è sopra il 5%) è perché Oltralpe i soggetti politici hanno implementato nel tempo precise politiche sulla lettura o in favore delle librerie. E noi?
Modi d’acquisto di e-book in Francia (2013)
Fonte: Ufficio studi Aie su dati Sne-SGdL-Sofia