Stando ai dati del National Reading Report di Amazon per il 2016, il 56% dei lettori cinesi ha letto più di 9 libri lo scorso anno. È la prima volta, da quando il gigante dell’e-commerce ha iniziato le sue rilevazioni nel Paese, che la porzione dei lettori «forti» supera il 50%. Peraltro con un incremento sensibile anche rispetto all’anno precedente, quando la stessa si attestava al 48%.
Dopo aver intervistato 14 mila lettori (un campione forse un po’ esiguo vista la vastità della popolazione cinese, che ammonta oggi a quasi 1,4 miliardi di persone), la company di Jeff Bezos ha rilevato che l’85% legge sia e-book che libri stampati, mentre il restante 15% rimane fedele a un solo formato, che sia cartaceo o digitale. L’82% del campione dichiara inoltre di leggere per mezz’ora o più al giorno, il 56% di farlo per oltre un’ora. I nati negli anni 2000, in particolar modo, si stanno rivelando lettori più diligenti di quelli delle altre fasce d’età, con una predilezione per i gialli, la science fiction e la divulgazione scientifica.
In crescita la diffusione del formato digitale, acquistato nel 2016 dal 90% del campione (era l’84% nel 2015). Ma anche le vendite di e-book in lingua inglese, che raggiungono il 68% nel 2016, con Shangai in vetta alla classifica delle città che ne scaricano di più.
Un altro aspetto interessante messo in luce dalla ricerca è l’accentuarsi della componente «social» dei libri. Da azione indipendente, individuale e anche un po’ solitaria, la lettura diventa materia di condivisione e scambio online. È il 78% del campione a dichiarare di aver condiviso opinioni sulle letture in corso attraverso i social network: dalla app di messaggistica istantanea WeChat alla piattaforma di microblogging Sina Weibo, passando per il sito di recensioni musicali-letterario-cinematografiche Douban e il servizio di Q&A Zhihu.
In Cina come in gran parte del mondo, la frammentazione del «tempo libero» all’interno della giornata e la riduzione (e la moltiplicazione e la trasformazione) delle finestre di fruizione mediale, in coppia con la mobilità, hanno contribuito all’emersione di un accresciuto apprezzamento nei confronti dei cosiddetti contenuti generati dagli utenti (dai vlog a Wattpad, dalle riflessioni condivise sui social media al citizen journalism). Nonostante questo, la ricerca mostra una crescente disponibilità dei lettori a pagare per la fruizione di contenuti digitali: una tendenza manifestata dal 70% del campione, particolarmente accentuata tra i nati dagli anni 80 in poi.
In conclusione, secondo Amazon, lo scorso anno il mercato cinese dei libri elettronici ha sfiorato i 12 miliardi di yuan (quasi 1,6 miliardi di euro), con una crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente. Per il prossimo futuro si attende un incremento percentuale annuo superiore ai 20 punti.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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