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Lettura

Nelle biblioteche pubbliche statunitensi si ascoltano sempre più audiolibri digitali

di Rachele Marziolo notizia del 22 gennaio 2025

È ormai noto come, negli Stati Uniti, l'ascolto di audiolibri sia una modalità ormai consolidata di approccio alla lettura, seppur ancora con ampi margini di crescita. Come già illustrato in un report diffuso a ottobre 2024 dall’Associazione degli Editori Americani (AAP-Association of American Publishers), nei primi dieci mesi del 2024 il mercato statunitense degli audiolibri in formato digitale aveva raggiunto una crescita del +26,1% rispetto al periodo omologo del 2023. Ciò corrisponde a ricavi pari a 883,4 milioni di dollari (circa 917,8 milioni di euro), cifra che rappresenta il 15% del mercato dei libri di varia adulti. In netto contrasto con il mercato degli audiolibri fisici – primi tra tutti quelli su CD – che invece ha subito un decremento del -36,2%.

A dar manforte a questi dati si aggiunge anche un'ulteriore ricerca sulla circolazione degli audiolibri nelle biblioteche pubbliche statunitensi, condotta per il secondo anno consecutivo da Library Journal e School Library Journal in partnership con APA - Audio Publishers Association tra settembre e ottobre 2024, su un campione di 486 biblioteche pubbliche che operano attività di selezione e acquisto di audiolibri.

Secondo la ricerca, gli audiolibri rappresentano una parte fondamentale, sia per quanto riguarda i libri di varia adulti sia quelli per bambini e ragazzi, del patrimonio delle biblioteche negli Stati Uniti. Biblioteche che, si precisa, stanno transitando velocemente verso i formati digitali: secondo il report, gli audiolibri digitali rappresentano il 70% del patrimonio audio delle biblioteche per il comparto libri di varia adulti, e il 56% per quanto riguarda quelli per bambini e ragazzi. Per quest'ultimi, infatti, permane una forte popolarità del «mezzo fisico», in particolare sotto forma di ibrido tra libro e lettore audio o di «pre-loaded audiobooks» (un esempio tra tutti, i prodotti Playaway): secondo le biblioteche intervistate, la spesa per questa tipologia di materiali è infatti cresciuta del +9,8% rispetto all’anno precedente.

Differenze si notano anche in relazione alla grandezza dei centri abitati dove le biblioteche sono localizzate: nei piccoli centri (meno di 10.000 abitanti), gli audiolibri digitali e fisici si dividono equamente la quota di circolazione nelle biblioteche, mentre nei grandi centri abitati (più di 500.000 abitanti) sono gli audiolibri digitali a prevalere, con il 90% di quota.

Più in generale, la ricerca evidenzia come, in un contesto dove la spesa per l’acquisto di audiolibri rappresenta meno del 20% del budget allocato per il patrimonio bibliotecario, le biblioteche mostrano una crescente difficoltà nell’acquisto di audiolibri in formato fisico, preferendo di conseguenza il digitale che rappresenta, infatti, il 71% della spesa per gli audiolibri di varia adulti e il 55% per quelli rivolti ai bambini. Un contesto dove, si sottolinea, solo il 7% delle biblioteche ottiene l’accesso ad audiolibri esclusivamente appoggiandosi a delle cooperative bibliotecarie regionali, mentre il 35% li acquista, o acquisisce le licenze, in modo indipendente. Il 57% delle biblioteche li ottiene invece tramite entrambi i canali.
È anche per questo motivo che molta attenzione viene posta, secondo quanto dichiarato dalle biblioteche, su tutto il processo di «procurement» del materiale audio: il narratore dell’audiolibro, in particolare, rappresenta un criterio di scelta importante – dopo, chiaramente, la richiesta degli utenti della biblioteca secondo il 48% delle biblioteche. In tal senso, esse si dimostrano profondamente in opposizione all’acquisto di audiolibri narrati tramite intelligenza artificiale, e il 38% dichiara che ne acquisterebbe uno solo se non ci fosse altra alternativa disponibile.

 

L'autore: Rachele Marziolo

Ho conseguito la laurea magistrale in Economia per l’arte, cultura, media e intrattenimento all’Università Bocconi di Milano. Possiedo una grande passione per i libri e svolgo attualmente la mia attività presso l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, dove mi occupo dell’elaborazione di analisi afferenti al mercato editoriale.

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