In Italia la lettura di libri è in crescita (45,1% degli italiani con più di 6 anni legge «almeno un libro»). Ma come va con un indicatore non meno importante, che è la presenza dei libri in casa? Istat, nella sua annuale Multiscopo, dal 2009 ha iniziato a rilevare anche questo valore (per l’approfondimento si rimanda a http://www.istat.it/societa/cultura/). Cosa ne vien fuori?. In Trentino solo il 2,8% non ha nessun libro (esclusi quelli scolastici o universitari) in casa; il 5,0% in Valle d’Aosta; siamo tra il 7%-8% in Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto. In Sicilia il 20% delle famiglie non ha «nessun libro» in casa, il 19% in Basilicata, il 15% in Puglia, ecc. In quelle stesse famiglie quando ci sono biblioteche composte almeno di 25-100 titoli la lettura dei figli sale al 60,2%. È addirittura al di sotto della media nazionale (39,1%) quando ce ne sono meno di 25 ed è del 22,4% dove non ne troviamo nessuno. Dati misurati due anni dopo la fine del fenomeno dei collaterali (a 80-90 milioni di copie anno vendute in edicola). Se mi vuoi bene regalami un libro. Speriamo che le mamme e i papà delle regioni di Sud e Isole (ma anche di Abruzzo e Umbria) vogliano più bene ai propri figli di quelli dell’Alto Adige.