S
e in Italia la lettura è in calo, neanche negli Stati Uniti, dove comunque si legge più che da noi, la situazione è delle più rosee.
L'ultimo report del
National Endowment for Arts, ha infatti aperto
nuovi scenari su cosa e come leggono gli americani. Ad emergere è una forte
disaffezione verso il romanzo e la narrativa (ne legge appena il 47% dei 37 mila intervistati dal sondaggio), a favore invece della saggistica. Infatti, secondo il report, il 2008 è stato l’ultimo anno in cui la lettura di narrativa presentava un andamento positivo mentre oggi siamo tornati ai livelli del 2002.
C'è da dire che dall'
ultima ricerca disponibile sulla diffusione della lettura prodotta da Pew Research Center emergevano percentuali comunque positive rispetto al numero dei lettori: il
72% della popolazione statunitense con più di 16 anni
dichiarava (dicembre 2011)
di aver letto un libro di carta; un altro 11% di aver ascoltato un audiolibro (da noi si discute se la lettura morbida debba o no esser considerata lettura!); e infine il 17% dichiarava di aver letto un e-book.
Ciò che di interessante ci racconta la ricerca del Nea, è quindi soprattutto il rapporto tra gli americani e i libri: gli uomini sembrano preferire i libri di non fiction, mentre per le donne è vero il contrario. Anche la fascia degli young adult è più orientata verso la fiction mentre gli over 75 sono più propensi alle opere di saggistica.
Negli Usa come in Italia, i tassi di lettura variano, talvolta di molto, a seconda delle aree geografiche.
Lo stato di Washington si colloca molto al di sopra della media nazionale con un tasso di penetrazione della lettura al 63%, Colorado, Rhode Island e Connecticut sono attorno al 56%, mentre la situazione si fa
drammatica in Nevada (37%), Virginia (36%) e Alabama (34%). Secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi Aie sui dati Istat nel 2014, in Italia, nelle regioni del Nord legge un po’ meno del 50% della popolazione, un tasso molto al di sopra della media nazionale del 41,4%, nel Centro questa percentuale passa al 44,9%, mentre la situazione si fa più negativa al Sud (29,4%) e nelle Isole (31,1%).
Il supporto cartaceo è in declino negli Usa: il fatturato totale dei libri a stampa è calato del 2,5% nel 2013 rispetto al 2012. Il genere che ha perso di più, in parte perché è quello che ha conosciuto una digitalizzazione maggiore, è la fiction (siamo attorno ad un -11%), mentre le vendite di non fiction sono rimaste sostanzialmente stabili. I dati della crescita del digitale confermano la curva negativa dei libri a stampa: nel 2013
il 28% della popolazione americana adulta ha letto un e-book contro il 23% del 2012 (dati:
Pew Research Internet Project).
Abbastanza interessante è, infine, l’analisi delle
possibili cause del calo della lettura negli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda il segmento della fiction. Quintin Fottrel, su
MarketWatch si interroga sulle motivazioni alla base di tale fenomeno: potrebbe essersi diffusa
una visione pragmatica e funzionale della lettura per cui spendere del tempo leggendo un libro di narrativa piuttosto che di saggistica sarebbe meno utile perché il primo «non insegna nulla se non l’empatia». Le uniche opere di fiction a salvarsi sono quelle santificate dalla critica o dalle celebrità.
La seconda possibile spiegazione è il
narcisismo degli americani che, invece di leggere le grandi opere della letteratura, preferiscono «cercarsi» su internet (una tendenza che accomuna il 56% della popolazione degli Usa secondo Pew Research).
Infine poi, si parla di
economia del tempo: le distrazioni e le fonti di informazione oggi sono molteplici e molto più immediate di quelle che si trovano tra le pagine dei libri.
Sono segnali preoccupanti da cui emerge una vasta e progressiva disaffezione verso la letteratura confermata anche dal
brusco calo degli iscritti a facoltà umanistiche in favore di quelle scientifiche, che oggi in America sono frequentate da meno della metà degli studenti rispetto anche a solo dieci anni fa.
Appassionata di fumetti, videogiochi e serie tv: sono la quintessenza della parola "nerd”. Dopo la laurea in Lettere presso la Statale di Milano sono stata catapultata nell’universo di Aie e del Giornale della libreria per cui ho scritto, editato, digitalizzato, organizzato mostre e parlato a convegni e sono riuscita anche a pubblicare un report sul mercato del graphic novel in Italia. Ora sono Responsabile marketing e comunicazione di un’azienda che opera in campo edile… ma continuo impunemente a leggere fumetti e a coltivare la passione per l’editoria.
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