

Benché il
mercato giapponese si sia sempre mostrato piuttosto chiuso nei confronti degli influssi proveniente dai paesi stranieri, negli ultimi anni si sta assistendo a un atteggiamento di apertura – comunque piuttosto moderato – verso l’importazione di contenuti dall’estero, anche in settori particolarmente refrattari, come l’
industria di manga e anime, da sempre roccaforte sostenuta da una produzione tanto vasta e variegata (oltre che profittevole, nonostante la
pirateria) da scoraggiare la maggior parte dei tentativi di inserimento di prodotti fumettistici di matrice occidentale.
Tra le imprese che da più tempo si occupano non solo di materiale nazionale, ma anche dell’
importazione di contenuti, c’è la catena
Kinokuniya, la più grande del Giappone. Fondata nel
1927, lavora nell’ambito editoriale dal 1949, con l’apertura della divisione dedicata ai libri, e a partire dagli anni ’60 si è espansa oltre i confini nazionali, aprendo dieci store negli Stati Uniti e diciotto in Australia e vari Stati dell’Asia (che si sono aggiunti ai
sessanta punti vendita attivi in madrepatria). Negli ultimi due anni la catena si è particolarmente interessata all’
ampliamento del proprio catalogo fumettistico, che ad oggi è molto variegato ed è composto anche da fumetti prodotti da editori statunitensi ed europei: «
abbiamo raddoppiato la portata e le dimensioni della nostra selezione e degli scaffali per i graphic novel, i graphic novel per bambini, i libri d’arte e gli
sketchbook, e pianifichiamo di espanderli ulteriormente» afferma
Terence Irvins,
buyer per la libreria Kinokuniya di New York, che ha sottolineato anche come gli store americani della catena forniscano ai proprio lettori una scelta maggiore rispetto ai classici
comic store, solitamente più concentrati sulla produzione statunitense.
Sulla scia di questa attenzione ai mercati internazionali, così come ai gusti dei clienti, è nata l’
ultima iniziativa della catena: un gruppo selezionato di
graphic novel in inglese stampati con una variant cover creata appositamente per i punti vendita Kinokuniya. Le
variant cover sono ormai un classico della promozione per quanto riguarda i comics americani, che però solitamente le limitano agli albi spillati; tuttavia, preparare una copertina alternativa è una tendenza che ultimamente sta prendendo piede anche in altri mercati (come testimonia questa stessa iniziativa e, in Italia, il lavoro di alcune case editrici come Bao Publishing), e quindi la
scelta della catena è innovativa per il mercato in cui si muove, ma senz’altro
calcolata.
Tra le opere selezionate per questa operazione c’è anche
«Golem» di LRNZ, al secolo Lorenzo Ceccotti, pubblicato in Italia proprio da Bao Publishing e negli Usa da Magnetic Press. L’artista, grande appassionato di cultura e fumetto giapponese, ha scritto sul
proprio sito che si sente «onorato e fortunato di essere stato scelto per questa collaborazione» e che si tratta di «una pietra miliare della [sua] carriera artistica e della [sua] vita».
I volumi speciali Kinokuniya – al momento ne sono stati comunicati quattro, compreso «Golem» – saranno in
formato paperback, avranno
tirature limitate e verranno venduti in tutti gli store della catena; sempre Terence Irvins, spiegando i motivi che hanno portato ad affidarsi alle
variant cover, ha detto che il loro uso è un’
estensione di come la catena di librerie seleziona, mostra e vende graphic novel nei suoi punti vendita fisici, e ha parlato di un approccio che richiama quasi la «
curatela», portata avanti col tentativo di raggiungere più lettori possibili, provenienti tanto dal Giappone quanto dal resto del continente asiatico e dagli Stati Uniti, con l’
obiettivo dichiarato di creare futuri lettori che siano interessati al fumetto in tutte le sue forme.