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Innovazione

Uk, in arrivo 80 milioni di sterline per la ricerche e le industrie creative

di Camilla Pelizzoli notizia del 4 agosto 2017

Attenzione, controllare i dati.

Le nuove tecnologie e le possibilità che offrono sono uno dei punti cardine delle riflessioni contemporanee in pressoché ogni ambito. Non sfugge a questi discorsi anche il settore delle industrie creative, che pur avendo un approccio diverso da altri settori di primo acchito più strettamente legati agli sviluppi della tecnica, è ugualmente legato alle scoperte e all’innovazione.

Un concetto ben chiaro all’Arts and Humanities Research Council, che ha appena lanciato il programma Creative Industries Clusters, parte fondamentale dell’Industrial Strategy del governo, fornendo un budget di 80 milioni di sterline (un terzo messo a disposizione dall’Industrial Strategy Fund, il resto da università e investitori privati) che permetterà a otto nuovi progetti di ricerca e sviluppo di prendere vita grazie alla collaborazione tra alcuni rinomati esponenti del settore e l’ambito dell’educazione superiore. Questi progetti affronteranno le sfide e le problematiche legate a tutti gli ambiti dell’industria creativa, dall’editoria alla musica, ai film, il design e tutti i settori connessi. Dalla produzione di nuovi prodotti e servizi all’esperienza dei fruitori dei contenuti, dai modelli economici che cambiano sempre più velocemente alle nuove regolazioni internazionali in ambito digitale, fino alla necessità di accrescere l’educazione digitale, con un occhio alle problematiche che solleverà la Brexit quando si tratterà di trovare i talenti necessari a un continuo sviluppo dell’industria: un obiettivo raggiungibile solo attraverso la formazione di nuovi professionisti qualificati.

Secondo quanto comunicato dal Council, infatti, tra gli scopi principali dell’operazione spicca il supporto all’«innovazione all’avanguardia proveniente da aziende di ogni taglia – dai micro-business alle start-up alle corporazioni multinazionali» per mantenere il ruolo che negli ultimi anni il Regno Unito ha ottenuto nell’ambito delle industrie creative.
«L’industria creativa britannica è uno dei settori che cresce più velocemente, contribuendo con circa 90 miliardi di sterline all’economia, inclusi più di 21 milioni in servizi di esportazione, e impiegando più di due milioni di persone. […] Siamo decisi a investire sui molti punti forti del settore» ha detto a «The Bookseller» Greg Clark, Business secretary.

Insieme a queste partnership verrà poi creato il Creative Industries Policy and Evidence Centre, per produrre analisi e prove indipendenti per l’industria e per i legislatori, così da fornire materiale utile per future strategie.

Per far parte di questo progetto, che partirà nel 2018, i soggetti interessati dovranno candidarsi a settembre, anche se già ora sono disponibili dettagli e suggerimenti con cui prepararsi sul sito dell’AHRC.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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